Carenti i programmi di sviluppo delle capacità delle forze lavoro

In base a una ricerca condotta nei maggiori paesi europei da Forrester Research (per conto di Ibm) è emerso che le aziende sono ancora poco propense ad avviare progetti attitudinali e di formazione dei dipendenti, nonostante riconoscano il vantaggio competitivo che ne deriva.

Nonostante il 90% delle imprese europee affermi che i programmi attitudinali di sviluppo della forza lavoro siano molto importanti, se non determinanti per mantenere un vantaggio competitivo, solo un terzo ha attuato progetti specifici in quest’ambito. Questo è uno dei primi risultati emersi dall’indagine, realizzata da Forrester Research (commissionata da Ibm) che ha preso in esame oltre 250 dirigenti di alto livello in aziende medio-grandi nel settore dei servizi finanziari, della produzione e della distribuzione in Francia, Germania, Italia, Paesi Scandinavi, Spagna e Gran Bretagna. L’indagine ha, inoltre, messo in luce sostanziali differenze tra le necessità e le modalità scelte dalle aziende per affrontare lo sviluppo futuro.


"Appare chiaramente evidente che nonostante lo sviluppo delle capacità dei dipendenti sia considerato un importante vantaggio competitivo per il futuro e una priorità per i dirigenti ad alto livello, vi è una significativa mancanza di iniziative su questo fronte da parte delle imprese – ha affermato Mary Sue Rogers, Ibm Human Capital Management Global Practice Leader -. Questa ricerca ci fornisce un importante approfondimento sulla disposizione delle aziende nei riguardi dello sviluppo attitudinale e sulla forma in cui stanno preparando la propria forza lavoro per il futuro. Chiaramente la consapevolezza dell’importanza dello sviluppo delle capacità esiste, ma una quantità considerevole di società non si è impegnata al riguardo".


Un terzo delle aziende con meno di mille dipendenti e un quarto delle grandi aziende, non hanno studiato programmi di sviluppo attitudinale, nonostante il 93% delle imprese che hanno aderito alla ricerca consideri molto importante o determinante per le proprie strategie lo studio di tali programmi. L’indagine, inoltre, ha evidenziato che mediamente le società stanno investendo lo 0,05% del proprio fatturato in sviluppo attitudinale.


Sostanziali sono risultate le differenze tra i vari paesi. Tra quelli presi in esame, la Germania è la nazione che ha attribuito la massima importanza allo sviluppo attitudinale, con circa tre quarti dei top manager che hanno ribadito l’importanza per l’innovazione e la conservazione di un vantaggio competitivo. La Francia, invece, è tra quelle che attribuisce un’importanza minore allo sviluppo attitudinale, in quanto solo il 35% dei top manager ha citato questo fenomeno come fattore determinante per ottenere un vantaggio competitivo.

Le specializzazioni It sono tra le più ricercate


Tra le specializzazioni più richieste in futuro, troviamo al primo posto, in termini d’importanza per le aziende, quelle relative all’Information technology, che sono considerate addirittura più importanti delle specializzazioni gestionali e commerciali. Le imprese esaminate, inoltre, hanno espresso la necessità di disporre di una forza lavoro molto più flessibile, vale a dire le persone esperte in It in grado di rispondere alle esigenze di un’impresa devono aver avuto anche esperienze professionali di altro tipo. Tuttavia, nonostante i top manager europei pongano molta enfasi sulla necessità di avere personale con esperienze diversificate, il 44% non offre alcuna possibilità di sviluppare specializzazioni cross-funzionali con il fine di fornire alla propria forza lavoro quella globalità di esperienze che è indispensabile per ottenere un vantaggio competitivo in un’economia basata sulla conoscenza.

L’identità aziendale


Dall’indagine emerge, inoltre, che a causa della crescente mobilità e flessibilità della forza lavoro, le attitudini comunicative rivestiranno un’importanza fondamentale nel mantenimento del senso di identità e percezione aziendale. Delle società prese in esame, il 94% ha ribadito l’importanza delle capacità comunicative per la propria organizzazione nel futuro. Tuttavia, oltre il 60% ha affermato di avere attuato programmi di sviluppo attitudinale insufficienti per fornire ai propri dipendenti le necessarie capacità di comunicazione.


"La gestione della forza lavoro che si serve di dispositivi mobile e la crescente flessibilità dei dipendenti – ha osservato Rogers – sarà in futuro la chiave del vantaggio competitivo. Solo le società che progetteranno di investire nella loro forza lavoro ne usciranno vincitrici".


Altri risultati, emersi dalla ricerca di Forrester Research, evidenziano che il 90% delle aziende intervistate ha indicato come la conoscenza di base It sia molto importante o critica per il business, tuttavia un quarto di queste considera la padronanza It inadeguata nella propria organizzazione. Inoltre il 75% delle aziende esaminate pensa ancora che il training presenti dei rischi per l’organizzazione, in quanto offre ai dipendenti la possibilità di cambiare società.

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