L’installazione in 5 passi

1 Creare i CD ROM d’installazione Per installare l’intero sistema Mandrake Linux 10.0 sul computer bisogna utilizzare il CD fornito nella versione Base oppure creare i CD ROM di setup a partire dalle immagini ISO contenute nella directory M …

1 Creare i CD ROM d’installazione

Per installare l’intero sistema Mandrake Linux 10.0 sul computer bisogna
utilizzare il CD fornito nella versione Base oppure creare i CD ROM di setup
a partire dalle immagini ISO contenute nella directory Mandrake del DVD allegato
alla versione Gold (le immagini ISO si possono scaricare da questo
indirizzo
).

Con la maggior parte dei programmi di masterizzazione, come Easy Cd Creator,
Nero Burning Rom o WinOnCd, si possono facilmente creare i tre CD ROM di installazione.

Cliccando sui link contenuti nel DVD, dovrebbe già aprirsi il vostro
programma di masterizzazione. In caso contrario, aprite direttamente ciascuna
immagine presente nella cartella Mandrake e masterizzatele una per una.

La prima si chiama Mandrakelinux10.0-Official-Download-CD1.i586.iso
e via di questo passo si procede avviando il proprio software di registrazione
e selezionando la voce relativa alla masterizzazione da immagine ISO.

Ripetendo questa operazione con tutti e tre i file immagine, indicati con CD1,
CD2 e CD3, si ottiene il set completo dei compact disc di installazione e si
può avviare il setup di Mandrake Linux 10.0 riavviando il computer dopo
avere inserito il primo disco nel lettore di CD ROM.

2 Avvio setup, selezione lingua e mouse
Per avviare l’installazione bisogna utilizzare il primo CD-ROM della distribuzione;
questo può essere utilizzato sia come CD di boot, quindi facendo avviare
il computer con questo supporto già inserito nel lettore di compact disc,
sia direttamente da Windows.

In questo caso, dopo l’inserimento del disco, viene visualizzata una
finestra che offre la possibilità di scoprire quali siano i punti salienti
del processo di installazione, per poi concludere con un riavvio del computer
e il successivo caricamento di Linux.

L’intero processo di installazione avviene in modalità grafica,
con una serie di schermate che illustrano man mano tutte le possibili opzioni
di configurazione: la prima scelta che viene posta all’utente è
quella della lingua di sistema, definita nelle primissime fasi per poi essere
mantenuta costante sia lungo il setup sia durante il successivo utilizzo del
computer.

Le lingue disponibili sono addirittura 54, ovviamente non manca italiano. Fatta
questa scelta viene immediatamente visualizzato il contratto di licenza d’uso
del software che deve essere letto e accettato prima di poter procedere.

La prima vera fase di configurazione dell’hardware consiste nell’identificazione
del mouse utilizzato che avviene in automatico.

In un secondo momento, quando Mandrake vi mostrerà il riepilogo delle
impostazioni scelte per la conferma finale, potrete modificare la configurazione
da dispositivo generico a un modello specifico o semplicemente a modello “con
rotellina”, in quanto il sistema non è normalmente in grado di
distinguerlo automaticamente.

Ciò fatto, prima di procedere, è possibile testare la correttezza
dell’impostazione prescelta facendo clic sui tasti del mouse e muovendo
in su e in giù la rotellina.

3 Livello di sicurezza, amministratore e partizioni
Confermate le scelte iniziali, il sistema pone la prima domanda che può
mettere in difficoltà gli utenti meno esperti, ovvero la selezione del
livello di sicurezza da adottare.

Tale impostazione influisce sui criteri di sicurezza adottati durante l’utilizzo
del sistema e delle applicazioni, dalla navigazione su siti non protetti fino
all’impostazione del firewall.

Lo stesso sistema di help in linea avvisa che l’impostazione ideale per
i comuni desktop è quella Normale, mentre i livelli
più alti sono preferibili per le workstation di rete e per i server.

Scelto il livello più adeguato alle proprie esigenze, si deve specificare
il nome di login o l’indirizzo e-mail dell’amministratore del sistema.

Da questo punto in poi prende il via la fase di copia vera e propria dei file,
ma non prima di avere definito in che modo il sistema utilizzerà lo spazio
libero del disco: è in questo momento, infatti, che bisogna impostare
le partizioni
, ovvero le porzioni dell’hard disk che saranno
destinate a Linux e a Windows.

Il programma di installazione è in grado di allocare automaticamente
lo spazio necessario una volta che si sia stabilito se utilizzare una sezione
non ancora formattata, oppure lo spazio libero di una partizione di Windows
oppure, ancora, se cancellare l’intero disco o ridimensionarne le partizioni
esistenti.

La soluzione ideale sarebbe utilizzare un disco fisso da dedicare
esclusivamente a Linux o, in alternativa, disporre di uno spazio non ancora
partizionato oppure una partizione libera sullo stesso disco su cui è
installato Windows.

Qualora ciò non sia possibile, cioè in tutti i casi in cui il
disco fisso sia già interamente dedicato a Windows, è ugualmente
possibile installare Linux utilizzando lo spazio libero di una partizione
già utilizzata
: grazie alla modalità personalizzata,
infatti, si possono ridurre le dimensioni di una o più partizioni.

Successivamente il programma di setup completa la procedura formattando automaticamente
lo spazio.

continua…

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome