Previsioni di crescita e investimenti in R&D nel programma di Marconi

La riorganizzazione, avviata un anno fa, ha fatto tornare l’azienda al profitto. Lanciati nuovi prodotti, soprattutto nell’area dell’accesso multiservizio, frutto di una spesa in ricerca, pari al 20% del fatturato.

Sembra essere riuscito lo sforzo di Marconi di superare il difficile momento finanziario di un anno fa e di tornare tra i player del mercato delle Tlc, nonché al profitto. La società, infatti, ha avviato un programma teso non solo a migliorare l’efficienza (passando anche attraverso una riduzione del personale, che ha però lasciata sostanzialmente invariata l’area della progettazione), ma anche nel rilascio di nuovi prodotti, soprattutto nella gamma degli apparati per l’accesso multiservizio a larga banda alle reti degli operatori, e nel segmento dei softswitch. L’impegno di Marconi è evidenziato anche dalla suddivisione del fatturato per linea di prodotto. Dei 1.222 milioni di sterline dell’anno fiscale 2004, il 36% è dovuto ai servizi, il 49% alle reti ottiche e di accesso e il restante 15% alle reti a larga banda. Permane, poi, la caratterizzazione europea, con l’area Emea che apporta il 75% del fatturato globale. Con Giorgio Bertolina, managing director per l’Italia, il Sud Europa e l’America Latina, abbiamo approfondito strategie e indirizzi della società.

Il trend globale di Marconi indica uno sviluppo superiore al punto percentuale, che nel contesto generale rappresenta una significativa inversione di tendenza. Il trend italiano si differenzia da quello del gruppo?


"No, il trend è sostanzialmente il medesimo e non vi sono delle differenze significative rispetto alle previsioni. Questo per quanto riguarda volume e fatturato. Dove possono esserci delle differenze è nel mix di prodotti, che vengono venduti nelle diverse regioni: ad esempio in Inghilterra c’è una forte componente di servizi che ancora non abbiamo in Italia, ma che ci stiamo attrezzando per fornire".

Riguardo alle linee di clienti, carrier ed enterprise, dove vi aspettate il maggior contributo alla crescita?


"In Italia, intendendo con questo tutta l’area che riporta all’Italia, noi abbiamo sostanzialmente una base di clienti costituita da operatori telefonici, o che, come la Società Autostrade, lo sono diventati. Abbiamo, poi, delle piccole presenze in settori marginali non di operatori, ma il nostro fatturato deriva dai gestori telefonici. Intendiamo, però, sfruttare le competenze che abbiamo in termini di definizione e di gestione di architetture complesse di Tlc, non necessariamente dirette all’operatore telefonico, e quindi al mondo enterprise, sfruttando la nostra competenza nel fornire sia la soluzione che il progetto di un’architettura di comunicazione".

Su cosa baserete questo ulteriore approccio al mercato?


"Sulle competenze sviluppate e sul nostro network operator center, che ha la capacità di gestire reti per clienti, sostanzialmente enterprise, perché l’investimento l’abbiamo fatto proprio nel momento in cui si riteneva che il grosso dello sviluppo sarebbe avvenuto su nuovi operatori, che avevano l’esigenza di usare una facility di questo tipo".

Quali sono i mercati che vi danno maggiori soddisfazioni?


"Va osservato che i mercati che crescono di più sono quelli sudamericani, soprattutto nel settore mobile, con tassi di crescita a due cifre. L’Europa è abbastanza stabile, anche perché con la riduzione dei prezzi se uno mantiene lo stesso fatturato è già molto bravo, in quanto vuol dire che ha già recuperato almeno il 20-30% di quote di mercato. Va poi osservato che alla sostanziale stabilità europea in termini di spesa si accompagna un passaggio degli investimenti fatti dagli operatori telefonici dalla rete di core alla rete di acceso. Nel futuro ci aspettiamo che tali investimenti coinvolgeranno in modo crescente le soluzioni softswitch e la rete intelligente, dove abbiamo prodotti molto innovativi".

È cambiata la geografia della ricerca in Marconi e la percentuale di fatturato dedicata?


"Del fatturato dei prodotti a livello di gruppo investiamo il 20% nella ricerca e sviluppo. Nella ristrutturazione realizzata, abbiamo coinvolto anche la ricerca, ma a favore della sede italiana, dove abbiamo concentrato le componenti sparse in altre regioni relative alle tecnologie di accesso su rete fissa. Inoltre, è sotto la responsabilità di un italiano lo sviluppo relativo all’Optical Networks, Sdh, fotonica, e via dicendo".

Cosa caratterizza Marconi presso i suoi clienti?


"Quello che ci differenzia è la tecnologia, cioè la prestazione degli apparati che noi forniamo, la compatibilità con i sistemi di gestione del cliente, la capacità di integrazione e la scalabilità del prodotto. Tutte peculiarità che gli operatori tendono a dimenticare quando poi vanno a fare la gara sui prezzi e non valutano che i nostri prodotti permettono di abbatterli in modo significativo".

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