Scott McNealy parla al popolo Oracle e giura “eterna fedeltà”. Ma fa anche un paio di critiche. Costruttive.
Scott McNealy ha parlato al popolo Oracle, convenuto alla OpenWorld conference e, come suo costume da parecchio tempo, non ha perso il treno della proattività. E nemmeno quello dello show.
Le cose che ha detto, infatti, vanno nella direzione del segno positivo. A cominciare dalla volontà di mantenersi al vertice del gradimento nella speciale classifica di piattaforme per Oracle.
Per sostenere il concetto, il vulcanico ceo di Sun ha ribadito di voler investire “come un pazzo” nella relazione con Oracle. E ha rincuorato gli astanti invitandoli a “non considerare troppo Larry Ellison” quando questi parla di grid, Intel, Red Hat o Dell, completando il giro ironico chiedendosi se mai Ellison, dopo queste parole, avrebbe avuto voglia di reinvitarlo alla conferenza.
Insomma, un’unione di lunga durata quella fra Oracle e Sun, che non ha motivo di incrinarsi.
Dopodiché, spazio anche a un paio di critiche. Con spirito costruttivo.
Con la prima ha contrastato l’idea che sostiene che i computer siano diventato una commodity. Per convincersi, ha consigliato di immaginare il computing come qualcosa in cui c’è del valore da aggiungere.
Con la seconda ha messo sul tavolo di un dibattito, che si preannuncia lungo, il tema del prezzo per Cpu.
Di attualità in relazione all’emergere dei processori dual core, il tema, su cui già qualche analista si è sbilanciato a preconizzare aumenti nella spesa delle licenze software, è stato toccato da McNealy perché Sun presenterà i server dual core Opteron a metà del 2005.
Giusto parlarne adesso, quindi, anche se si deve mettere in discussione la pratica di pricing di Oracle basata sui singoli processori, e che lascerebbe intendere a un raddoppio del costo in caso di dual core.
McNealy, evidentemente, ravvede in questa posizione un possibile ostacolo alla diffusione dei server dual core. E invita a considerare che il doppio core non significa necessariamente raddoppio di prestazioni, quindi, anche per chi volesse applicare una rigida logica di “un tanto al chilo”, non giustificherebbe un raddoppio di prezzo.