Secondo WebSideStory, Internet Explorer scivola ancora, ma i tassi di crescita di Firefox sono inferiori ai mesi precedenti.
Il delicato balletto dei numeri. Quando nel mese di novembre i report di
OnStat evidenziarono per la prima volta il calo di Internet
Explorer al di sotto del 90% di quota di mercato, i responsabili di
Microsoft portarono a loro favore i dati di WebSideStory, secondo i quali la
soglia critica non era ancora stata varcata.
A quanto pare è bastato
aspettare un trimestre. A fine febbraio anche
WebSideStory accredita Internet Explorer all’89,9% di quota di mercato, una
perdita di terreno che viene compensata dalla crescita dei consensi intorno a
Firefox.
Tuttavia, giusto per riequilibrare la situazione,
WebSideStory fa notare come il tasso di crescita di Firefox continui a mostrarsi
interessante, pur risultando leggermente rallentato rispetto ai mesi precedenti.
E fa una netta distinzione tra il tasso di download e l’uso
effettivo.
Secondo WebSideStory, nelle cinque settimane fino al 18 febbraio,
Firefox ha mostrato un tasso di crescita nell’ordine del 15%, laddove nel
periodo immeditamente precedente aveva toccato il 34%.
E se i tassi
dovrebbero rimanere questi, è difficile poter pensare che Firefox possa riuscire
entro metà anno a passare dall’attuale 5,7% a quel 10% che rappresenta la soglia
critica indicata dagli analisti.
Questi dati sono riferiti in modo specifico
al mercato americano, ma rappresentano una buona media rispetto all’andamento
mondiale, tra mercati come quello cinese, nel quale Firefox non va oltre l’1,1%,
contro il 98,5% di Internet Explorer, e quello tedesco, nel quale la percentuale
è del 18,8% per Firefox e del 73% per Internet Explorer.