Oscurati dalla diffusione dell’informatica distribuita avvenuta negli anni 90, i mainframe, denominati oggi "server dipartimentali", stanno vivendo una seconda giovinezza. Da un lato infatti tutte le grosse aziende (banche, assicurazioni, com …
Oscurati dalla diffusione dell’informatica distribuita avvenuta negli anni
90, i mainframe, denominati oggi "server dipartimentali", stanno vivendo
una seconda giovinezza. Da un lato infatti tutte le grosse aziende (banche,
assicurazioni, compagnie aeree, ecc) devono elaborare in tempo reale grosse
moli di dati, e dall’altro stanno nascendo nuove esigenze, prima tra tutte
quelle degli Application Service Provider. Per fare il punto su questi
nuovi orizzonti che la Citrix ha organizzato due seminari, in
collaborazione con Compaq, Microsoft, Praim, IDC, Itway e Ready
Informatica. Durante questi incontri Antonio Romano, Regional Research
Director di IDC, ha illustrato le potenzialità e le esigenze di questo
mercato emergente che ha generato nel 1998 un volume di affari worldwide
di150 milioni di dollari, con una previsione di raggiungere i 2 bilioni nel
2003.
Per prima cosa è emerso che gli ASP sono aziende che "noleggiano" la
propria struttura hardware e software. In pratica il cliente si connette
tramite linea dedicata o Internet all’host dell’ASP e utilizza i programmi
caricati su quest’ultimo. L’utente non deve quindi effettuare alcun
investimento in tecnologia e può dirottare tutte le proprie risorse
economiche sul core business dell’azienda. In più non deve aggiornare
periodicamente il parco macchine locale, poiché il front end serve
esclusivamente a visualizzare il risultato delle elaborazioni, ed è quindi
sufficiente un vecchio PC o un terminale dotato di browser.
Da questa analisi è facile capire quale sia la struttura e il know how
richiesti a un ASP. Deve possedere un back end che dialoga con differenti
sistemi operativi, a partire da tutte le versioni di Windows per arrivare a
Mac e agli innumerevoli dialetti di Unix, e essere in grado di espandere
velocemente la propria potenza elaborativi e i servizi offerti in funzione
delle mutevoli esigenze dell’utenza.
Ed è proprio in quest’ottica che Marco Capirossi, Distribution Manager per
l’Italia di Citrix, ha illustrato i tool sviluppati dall’azienda americana
che consentono di trasformare un tradizionale server NT (in futuro anche
Unix) in un sistema multiutente e multitasking. In pratica è possibile far
girare su un computer remoto fino a più di mille applicazioni (il vero
limite è la RAM), che dialogano attraverso la rete o un collegamento
telefonico (dial up, dedicati o Internet) con gli utenti. Il grosso plus
della soluzione Citrix è quello di gestire qualsiasi tipo di applicazione
(da Office a quelle verticali) senza richiederne alcuna personalizzazione e
di generare un traffico di dati verso/dall’utente estremamente ridotto.
Grazie infatti a degli appositi algoritmi, vengono trasmesse solo le
primitive che consentono al client (Windows, DOS, Mac, Unix o Java) di
ricreare la videata e non l’immagine bitmap. Si pensi che su una linea
modem a 28,8 Kbps possono colloquiare efficientemente fino a 5 o 6 client.
Da sottolineare poi che i tool Citrix, in versione ridotta, verranno
inseriti da Microsoft stessa in Windows 2000.
Per quanto riguarda le potenzialità del mercato italiano riguardo agli ASP
,
Antonio Romano ha sottolineato come, a fronte di 3.400.000 partite IVA,
meno di un terzo delle aziende è informatizzata. Se entriamo ancor più n
el
dettaglio, delle 230.000 imprese con più di 10 dipendenti (il target per i
l
mercato ASP), solo 170.000 possiede almeno un PC. A seguito di una ricerca
effettuata nell’estate ’99, su un campione di 300 aziende con 100-300
dipendenti, è poi emerso che il 37% è propenso a considerare la nuova
opportunità.