Acquisti on line, attenzione al venditore

Pagamento effettuato, ma la merce non è mai arrivata. Come comportarsi?

Recentemente ho inviato un pagamento tramite Western Union money transfer,
per un acquisto in Inghilterra. Inizialmente la trattativa è cominciata
su Ebay, ma il tutto si è concluso privatamente attraverso e-mail. Dopo
il versamento il soggetto da cui ho comprato la merce è sparito. Quello
che vi chiedo è questo: fa fede il documento della mia banca dell’avvenuto
pagamento? Questa persona che ha ricevuto i soldi è rintracciabile anche
se risiede all’estero? Potete consigliarmi come regolarmi?

Purtroppo in questo caso il lettore non si è tutelato nel modo migliore.

In primo luogo, concludendo l’affare per posta elettronica privata, uscendo
dal circuito di Ebay, ha rinunciato a godere delle garanzie
interne offerte da questo sistema di vendita, che comportano sanzioni per il
venditore che non si comporta correttamente e che, se non sempre sono risolutive,
comunque hanno una loro efficacia preventiva e di fatto per tutti coloro che
si servono di questo genere di siti di intermediazione.

In questi casi, infatti, al venditore viene innanzitutto applicato un giudizio
negativo; inoltre il suo account può essere segnalato ai gestori del
sito per valutarne la cancellazione.

A parte questo, e per rispondere direttamente ad una parte del quesito, sicuramente
il documento della banca tramite cui è stato effettuato il bonifico “fa
fede”, cioè può essere senz’altro decisivo per dimostrare
che è avvenuto un trasferimento di denaro verso il “venditore”.
Però può essere comunque difficile, per ragioni meramente logistiche,
riuscire ad ottenere la restituzione di quanto versato.

La cosa migliore in questo caso potrebbe essere una denuncia per il reato
di truffa da presentare alla più vicina Stazione dei Carabinieri
o Commissariato di Polizia o Caserma della Guardia di Finanza, allegando quanta
più documentazione possibile per la ricostruzione dei fatti, tra cui
ad esempio, copie dei messaggi di e-mail inviati e ricevuti dal venditore, schermata
a suo tempo pubblicata su Ebay e così via.

In particolare, è fondamentale che i messaggi di posta elettronica ricevuti
dal “venditore” siano riprodotti completi di intestazioni
(headers)
in maniera che chi svolgerà in seguito le indagini
– solitamente, nel nostro Paese, la Escopost cioè la polizia postale
– possa avere qualche possibilità concreta di risalire con precisione
al computer che li ha inviati.

Naturalmente, le autorità del nostro Paese dovranno collaborare con
quelle del Regno Unito, visto che probabilmente chi ha ricevuto il pagamento
si è servito di un provider di quel paese, e questa è una cosa
che potrà anche essere problematica e che richiederà sicuramente
molto più tempo del solito.

In conclusione, non è detto che con una denuncia di questo genere si
arrivi, anche dopo molto tempo, a risolvere il problema.
Ad ogni modo, tentar non nuoce, quindi vale la pena comunque presentarla, magari
dopo aver fatto gli ultimi tentativi di contattare il venditore e dopo avergli
mandato una espressa diffida a restituire quanto riscosso sotto pena, in caso
contrario, di azioni legali.

È bene peraltro ricordare che, in ogni caso, la denuncia deve
essere presentata entro tre mesi dal fatto
, cioè in sostanza
più o meno dal giorno in cui il “venditore” si è reso
irreperibile ovvero da quando il consumatore si è reso conto di essere
rimasto vittima di un inganno.

Per evitare questo genere di problemi, comunque, è sempre meglio, quando
si acquista dall’estero, evitare il più possibile siti di intermediazione
tra privati e rivolgersi invece a siti di e-commerce più affermati, che
possano almeno di fatto garantire una maggiore serietà.

Se proprio si vuole acquistare tramite Ebay o siti analoghi, come si è
visto è bene non uscire dal relativo circuito e concludere la transazione
sempre tramite il sito.

Inoltre, è fondamentale scegliere modalità di pagamento
che tutelino il compratore
, come ad esempio il contrassegno, dove quantomeno
il venditore deve spedire il bene a destinazione prima di ricevere qualsiasi
pagamento.

Naturalmente, è preferibile non inviare mai i dati della carta di credito,
dal momento che è estremamente improbabile che un privato possa servirsi
di questo sistema di trasferimento di denaro e che probabilmente si tratta di
un tentativo di carpire i relativi dati.

In generale, comunque, per gli acquisti tra privati sarebbe preferibile rimanere
in ambito nazionale, dove, in caso di sorprese, si può al limite sempre
ricorrere alla magistratura, anche con una semplice causa civile davanti al
Giudice di Pace che, essendo sempre localizzata in Italia,
offre molte più possibilità di conseguire un risultato utile.

*avvocato in Modena

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