I servizi di rete del Comune di Milano

Dopo aver realizzato il collegamento metropolitano degli uffici facenti capo a Palazzo Marino, NextiraOne si è aggiudicata la gara per gestirne la rete dati.

Un’infrastruttura dedicata che rende operative circa 9.000 postazioni di lavoro dislocate in un centinaio di edifici. Questa la rete dati del Comune di Milano, affidata alla gestione di NextiraOne. Il provider di soluzioni integrate di comunicazione si è aggiudicato la gara per la fornitura dei servizi per la rete logica dell’ente meneghino, incluse le attività operative e specialistiche relative al mantenimento e all’espansione delle Lan, compresa la gestione dei server e dei sistemi di sicurezza.

Un legame di lunga data


In realtà, come emerso dalle parole di Enrico Fedeli, responsabile progettazione e sicurezza della rete del Comune di Milano, il rapporto tra Palazzo Marino e NextiraOne è in essere da circa cinque anni: "A quei tempi, la società aveva una connotazione differente, ma abbiamo sempre mantenuto il rapporto di collaborazione, che era nato dalla necessità di acquistare apparati di rete non inclusi nella fornitura di un altro carrier. Le nostre esigenze sono passate dai soli servizi di installazione, gestione e manutenzione al supporto per la parte di security. Nel suo complesso, il contratto prevede servizi per la rete dati".


L’esperienza maturata negli anni a stretto contatto con l’ente pubblico milanese ha permesso a NextiraOne di confermare il proprio ruolo anche con il passare del tempo. Aggiudicandosi il recente bando di gara, la società ha unificato l’erogazione dei servizi che in precedenza erano suddivisi in vari contratti distinti e che riguardano il 100% della gestione ordinaria e straordinaria della rete, inclusa la fornitura di nuove apparecchiature.


Attraverso un presidio di sistemisti che operano presso la sede dell’amministrazione comunale, vengono erogati servizi che includono il monitoraggio e la manutenzione preventiva e correttiva degli apparati attivi della rete, oltre agli aggiornamenti necessari sul lato software.


"Sono quattro le persone coinvolte – prosegue Fedeli -, specializzate chi nella gestione della rete, chi nel troubleshooting, chi in campo server, chi nella sicurezza vera e propria. Governano l’infrastruttura e si occupano della progettazione o dell’amministrazione della componente security, che si basa su sistemi open source piuttosto che targati Symantec". Oltre a tale presidio, è stata costituita una struttura che si occupa dei guasti che si verificano sul territorio.


L’accordo include anche la fornitura e messa in opera di nuovi apparati dati, in sostituzione di precedenti o per l’ampliamento della rete, e la presenza di un sistema in grado di verificare, in automatico, l’operatività di determinati servizi.


"Tutti gli anelli della catena sono egualmente importanti – conclude il manager -. Noi chiediamo disponibilità totale e siamo sempre stati molto seguiti, sia per la fornitura di hardware sia di servizi, il supporto per la progettazione di determinati ambienti o altro, riscontrando tempi ottimali".

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