Una trimestrale positiva, per utili e fatturato. Ma Hurd resta cauto: la società non è ancora pronta per la maratona.
Era atteso l’annuncio dei risultati della seconda trimestrale
d’esercizio di Hp.
Soprattutto era attesa la
relazione che il nuovo Ceo Mark Hurd
avrebbe fatto, a poche settimane dal suo insediamento.
E la prima impressione è quella di un atteggiamento di estrema cautela, malgrado tutto.
Si, malgrado tutto, visto che nel trimestre chiuso lo scorso 30 aprile Hp è riuscita a battere le previsioni degli analisti, mettendo a segno un incremento del 7% nel fatturato, che ha toccato i 21,57 miliardi di dollari, e del 9% negli utili, a quota 966 milioni di dollari, pari a 33 centesimi ad azione.
La maggior fonte di reddito resta l’imaging and printing group, che ha generato utili per 814 milioni di dollari, in calo rispetto ai 912 milioni del pari periodo dell’anno precedente.
Ma, come accennato all’inizio, al di là dei risultati, gli analisti molto si attendevano dalla prima relazione di Mark Hurd.
Il nuovo Ceo, pur mostrando il doveroso compiacimento per i buoni risultati del trimestre, si è comunque dichiarato estremamente cauto, precisando che ci sono ancora ampi spazi di miglioramento prima di poter dire di aver raggiunto gli obiettivi fissati.
Non parla di radicali cambiamenti, il manager, ma definisce il lavoro in corso una sorta di “reshaping”, per portare l’azienda nella forma migliore per poter “correre la maratona”
Tutto questo seguendo, naturalmente, una scala di priorità che vede ai primi posti una ulteriore spinta all’area del printing e dell’imaging, il raggiungimento del breakeven nell’area storage e server, il superamento della debolezza sul fronte storage, il miglioramento della profittabilità nell’area servizi gestiti, consulenza, integrazione e software.
Al di là dei risultati della divisione imaging, ai quali abbiamo fatto cenno all’inizio, si segnala la crescita sul fronte personal systems group, con fatturato che passa da 6 a 6,4 miliardi di dollari e utile che cresce da 44 a 147 milioni di dollari.
Migliorano anche le attività sul fronte server, con una crescita del 37% nell’area Itanium e del 56% sui blade. L’utile, in questo caso, passa da 119 a 184 milioni di dollari.
Meno bene lo storage, che registra un calo del 6% nel fatturato.
Per quanto concerne il software, si parla di un ulteriore contenimento della perdita operativa, che passa da 52 a 6 milioni di dollari.
Infine i servizi, si parla di una crescita dei managed service, passati da 609 a 771 milioni di dollari, poco soddisfacenti però per quanto concerne la profittabilità.
Quanto alle
previsioni per la terza trimestrale, si parla di un fatturato compreso tra i
20,3 e i 20,7 miliardi di dollari e utili compresi tra i 29 e i 31 centesimi per
azione, leggermente inferiori alle attese degli analisti.