Manovre in corso verso il triple play

Gli operatori italiani adeguano le infrastrutture per portare sul mercato servizi che uniscono voce, dati e video. Nelle reti metropolitane arrivano Ethernet e Mpls.

Anche in Italia fervono i lavori per portare ai clienti, business e residenziali, le nuove offerte di servizi cosiddette triple play. Se in passato, infatti, già si è celebrato il matrimonio di voce e dati sulle stesse linee trasmissive, il prossimo passo sarà quello di aggiungere il video, per arrivare a comporre pacchetti di servizi che cercheranno di attrarre i clienti verso proposte innovative, peraltro ancora tutte da costruire.


I carrier sono da tempo alla ricerca di offerte a valore aggiunto che permettano di compensare il calo dei prezzi della telefonia e delle connessioni a Internet e ora è sul video che sono riposte le più elevate aspettative.


Per questo, servono nuove soluzioni architetturali, più economiche e flessibili di quelle della precedente generazione. È ormai assodato che Ethernet e Mpls (Multi protocol label switching) sono le tecnologie più adatte alla realizzazione di nuove reti metropolitane, sia per quanto riguarda il trasporto che per la porzione di accesso, come conferma Gianpiero Bianchi, direttore marketing strategico di Tecnonet, system integrator che lavora a stretto contatto con gli operatori di Tlc italiani, fornendo soluzioni hardware e servizi sistemistici. A Bianchi abbiamo chiesto come si stanno orientando gli operatori nel nostro Paese.

In che modo i carrier italiani si stanno preparando a offrire servizi triple play alle aziende?


"Gli operatori si stanno rapidamente attrezzando per offrire servizi convergenti dati/voce/video alle aziende. Da un punto di vista di infrastrutture fisiche, il cablaggio capillare in fibra ottica dei centri urbani consente di raggiungere la maggior parte degli utenti business con collegamenti a larga banda. Laddove, invece, la connettività in fibra ottica non è disponibile, esistono alcune alternative basate su media tradizionali o alternativi. Tra i primi vanno annoverate tutte le tecnologie che sfruttano il cablaggio tradizionale in rame come, ad esempio, i sistemi xDsl e il Vdsl, dove quest’ultimo è impiegato soprattutto per le realizzazioni cosiddette Mdu/Mtu (Multi dwelling units, cioè palazzi condominiali, e Multi-tenant units ovvero uffici, ndr). Per quanto riguarda l’utenza business non raggiungibile con connettività wired, alcune soluzioni wireless sono particolarmente appetibili, in quanto offrono un ottimo rapporto prezzo/prestazioni. Oltre alle tecnologie che sfruttano la radiofrequenza, esistono sistemi wireless basati su connettività ottica a infrarossi che, da un lato, assicurano una banda simile alla fibra ottica e, dall’altro, garantiscono livelli di sicurezza superiori ai sistemi radio. Per quanto concerne gli aspetti architetturali, è ormai assodato che Ethernet e Mpls sono tecnologie adatte alla realizzazione di nuove reti metropolitane, sia per quanto riguarda il trasporto sia per la porzione di accesso, il cosiddetto ultimo, o primo, miglio. Infatti, i sistemi attuali sono in grado di assicurare prestazioni eccellenti e di implementare tutte quelle politiche di CoS (Class of Service, ndr) e QoS (Quality of Service, ndr), una volta peculiarità di architetture Sonet/Sdh, che sono essenziali per garantire Service level agreement sempre più vincolanti. Dal punto di vista commerciale, i carrier stanno mettendo a punto nuove proposte per incentivare al massimo la diffusione di servizi triple play. La battaglia non è tanto tecnologica ma, soprattutto, viene giocata sui costi del servizio e sui contenuti che sono resi disponibili".

Oltre a Fastweb, quali carrier si stanno muovendo verso Metro Ethernet?


"Molti carrier si stanno attrezzando per realizzare architetture Metro Ethernet. Questo fenomeno riflette il successo che tale architettura ha avuto all’estero, laddove alcuni operatori di telecomunicazioni hanno basato la propria infrastruttura su questo modello. Uno degli esempi più eclatanti è rappresentato da Telia, un operatore scandinavo che è stato un precursore in questo campo. In Italia, Fastweb è stato il primo operatore che ha realizzato una infrastruttura in buona parte basata su Ethernet per quanto riguarda la porzione di accesso. In questo ambito, Tecnonet ha contribuito allo sviluppo dell’infrastruttura fisica attraverso la fornitura di soluzioni evolute e gestibili di media conversion Ethernet rame/fibra. Altri operatori, soprattutto quelli tradizionali, hanno investito pesantemente per adeguare le loro reti, originariamente nate per gestire unicamente il traffico voce. Oggi, l’integrazione di apparati Sonet/Sdh in ambienti Wdm/Ethernet è una strada percorsa da molti operatori e permette loro di guardare con fiducia alle nuove sfide che il mercato propone in termini di servizi dati/voce e video".

Come stanno reagendo le aziende italiane alle prime offerte Voice over Ip introdotte dagli operatori?


"La reazione è più che positiva laddove la proposta VoIp ha consentito di identificare chiaramente un risparmio sui costi telefonici e un vantaggio in termini di efficienza. Ormai le soluzioni che permettono l’adozione di questa tecnologia convergente sono molteplici e la maggioranza di esse offre garanzie in termini di affidabilità e prestazioni. Esistono aree di miglioramento per quanto riguarda il numero e le tipologie delle applicazioni supportate ma il trend è di forte crescita in questo senso. Ad esempio, a breve saranno offerte soluzioni Voice over Ip basate su sistema Centrex e questo sarà un ulteriore incentivo alla diffusione della tecnologia".

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