Antispyware, pronta la nuova beta di Microsoft

Disponibile per il download gratuito la build 613. E si moltiplicano gli sforzi sul versante spamming con il Sender ID

Senza troppi clamori, Microsoft ha reso disponibile la nuova versione del proprio
antispyware.

Tuttora in fase beta, Microsoft AntiSpyware 1.0.613 fornisce
una migliore documentazione sui programmi a rischio e rende più leggibile
i messaggi di avviso sui possibili spyware.

E’ stato poi migliorato il meccanismo di rimozione dei Winsock
LSP
(Layered Service Providers), che possono essere sfruttati da spyware
e malware per spiare il traffico di rete.

Questo aggiornamento è particolarmente importante perché gli
LSP permettono di concatenare un componente software con le librerie Winsock
2 (responsabili della gestione della connessione Internet).

Questo significa che tutto il traffico di Rete che passa per Winsock attraversa
anche gli LSP e quindi passa sotto le grinfie degli spyware

Come si può immaginare, la rimozione di questi componenti è particolarmente
delicata, visto il profondo legame del Winsock con il sistema operativo.

E difatti nelle precedenti beta, non erano così infrequenti i problemi
nelle funzionalità di rete, in seguito alla cancellazione di questi spyware.

La nuova versione di Microsoft AntiSpyware può essere scaricata da questo indirizzo (circa 6,5 MB), anche senza passare dal controllo di validazione di
Windows.

Parallelamente, Microsoft sta lavorando alla lotta contro lo spamming, attraverso
il cosiddetto Sender ID.

Si tratta di un tag che permette di controllare l’autenticità
di un messaggio di posta elettronica, attraverso la verifica del server dal
quale è stato spedito.

Se il messaggio non include il Sender ID, verrà segnalato come possibile
spam (il servizio verrà attivato su Hotmail ed MSN
a partire dal mese di novembre).

L’uso del Sender ID implicherebbe l’obbligo, da parte di ISP ed aziende, di
pubblicare il cosiddetto SPF (Sender Policy Framework) che
registra l’identità dei vari server di posta.

Microsoft ha dichiarato che al momento circa 1 milione di domini sta pubblicando
i registri SPF valore che però risulta ancora assai lontano dai 71,4
milioni di domini presenti in tutto il mondo (il dato è riferito alla
fine dello scorso anno).

Il problema è che il Sender ID (basato anche su tecnologia Microsoft)
non è uno standard universalmente accettato. Inoltre da più parti,
arrivano critiche sulla tecnologia stessa, considerata ancora incompleta e imperfetta.

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