Carta sanitaria, libero arbitrio a Berna

Il Consiglio Federale svizzero lascia al cittadino la scelta di caricare sulla carta i dati sensibili riguardanti la sua salute.

L’introduzione di carte elettroniche, di identità o sanitarie o con entrambe le destinazioni d’uso, suscita esitazioni e dibattiti un po’ a tutte le latitudini. I motivi della discussione a volte sono tecnologici, ma sempre più spesso vengono messi sul piatto temi etici, riguardanti il diritto di privacy. Il caso della Francia, portato alla luce recentemente su queste pagine, ne è un esempio.


Dalla Svizzera arriva un suggerimento-ricetta che, però, merita attenzione.


Il pragmatismo degli elvetici, a cui tutto si può dire fuori che non conoscano il valore della segretezza del dato, ha prodotto un metodo per la realizzazione della carta sanitaria elettronica, che potrebbe essere seguito, proprio perché sfrutta in pieno le possibilità date dalla tecnologia.


La notizia, attinta dal Corriere del Ticino, è che a partire dal 2008 tutti i pazienti elvetici dovranno presentare al proprio medico, all’ospedale o in farmacia, una tessera elettronica personale per poter fruire delle prestazioni.


Ha stabilito data e modi il Consiglio Federale svizzero. Il fine dichiarato è quello di semplificare la fatturazione delle prestazioni mediche. Trattasi, quindi, di ottimizzazione gestionale.


Sulla smart card del cittadino-paziente, allora, saranno memorizzati i dati amministrativi che troveranno riscontro in una banca dati del fisco svizzero. E da questi dati non si può scappare: non c’è privacy che tenga.


Poi, visto che si tratta di sanità e visto che la carta a microchip non ha difficoltà ad accogliere altri dati, il cittadino può decidere di sfruttarla per caricarvi le informazioni relative alla propria cartella, in modo che quando si reca in clinica o da un altro medico, questi soggetti possano interagire nel più breve tempo possibile con chi si trovano di fronte.


Libera scelta del paziente, quindi, di inserire gruppo sanguigno, allergie conclamate, malattie e infortuni sopportati.


Con un unico vincolo a sua protezione: le compagnie di assicurazione non potranno accedere alle informazioni sanitarie presenti sulla carta.


Insomma, la tecnologia offre ampia scelta, e gli svizzeri paiono ben indirizzati al libero arbitrio.

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