Alle viste la concessione in opensource di ogni software della società. Il Coo, Jonathan Schwartz, ci sta pensando.
Parlando agli intervenuti alla AlwaysOn Conference, nel cuore tradizionale dell’America tecnologica, ovvero a Stanford, in California, il Chief operating officer di Sun ha lasciato intendere che il cammino verso l’opensource intrapreso dalla sua società avrà un traguardo: quello di aprire tutta l’offerta software.
Al momento, Sun propone in versione open il sistema operativo Solaris, in un certo senso anche Java, e alcune parti di altro software.
Ma l’arsenale applicativo della società californiana è fatto anche di applicazioni di grande portata, come il software StorEdge, l’architettura per datacenter N1, il middleware Java Enterprise System, il software Java Desktop System, la suite StarOffice e il tool di sviluppo Java Studio Creator.
Bene, a breve o a medio periodo, non si sa, è probabile che tutto questo software possa essere messo in opensource.
Schwartz ha detto che la società sta valutando la possibilità, per costruire attorno ai propri prodotti software una serie di comunità. Queste vengono intese da Sun come il veicolo, il mediatore, di nuovo business. Abbandonare il fatturato generato dalle licenze, infatti, secondo Schwartz, non significa rinunciare a un’entrata, ma ottenerla, secondo un altro modello di business.