Sun propone l’utility computing senza canone. Un dollaro all’ora per Cpu.
Forse i contratti, o gli impegni a lungo termine, o, ancora, le quote fisse di partecipazione. Sono tutti fattori che potrebbero ostacolare la diffusione dell’utility computing (o computing on demand, o, ancora, grid pay-per-use, che dir si voglia), in altre parole la possibilità di fruire di potenza elaborativa sulla base delle necessità, pagandola a consumo.
Sun propone il modello già da tempo e, ora, ha ritenuto dover dare uno scossone al mercato, introducendo, negli Stati Uniti, una novità sostanziale: la possibilità di aderire a una rete di computing senza dover siglare contratti d’impegno. La quintessenza del pay-per-use, insomma: una rete elaborativa da utilizzare solo quando serve veramente, come se si andasse a comprarla al mercato.
Si tratta di una formula che potrà piacere per esempio a chi, come uno studio di architettura, deve fare saltuariamente i complessi calcoli per il rendering di un modello, ma non per questo vuol comprarsi delle macchine apposta e nemmeno vuol legarsi a lungo termine a un fornitore di potenza di calcolo.
Qui si tratta, insomma, di accedere a un grid pubblico (in questo caso il portale Sun) e di acquistare qualche ora di calcolo dei sistemi su cui si caricano le applicazioni da processare.
Unico vincolo, bisogna usare Solaris 10 su server x86 Opteron.
Costa un dollaro all’ora per Cpu (si paga tramite PayPal).
L’attivazione al servizio avviene in 24 ore ed è sottoposta alle leggi federali sulla sicurezza.
L’idea di Sun è di estendere il servizio nel giro di sei mesi al Regno Unito, e sono in corso trattatie con alcuni partner per crearlo nel resto d’Europa e in Asia.