Tecnalia è un’associazione che, nell’ottica di un progetto di sviluppo che vede nell’aggregazione dei professionisti dell’Ict un vero e proprio hub di opportunità, si è posta il preciso scopo di riunire in sé il maggior numero di professionalità legate …
Tecnalia è un’associazione che, nell’ottica di un progetto di sviluppo che vede nell’aggregazione dei professionisti dell’Ict un vero e proprio hub di opportunità, si è posta il preciso scopo di riunire in sé il maggior numero di professionalità legate alle nuove tecnologie dell’informazione. L’azienda, mirando a promuovere l’Italian Style in campo tecnologico, ha recentemente dimostrato il proprio interesse al tema dei Distretti e per questa ragione abbiamo chiesto a Michele Cipolli, responsabile del gruppo di lavoro di Tecnalia sui Distretti tecnologici, di illustrarci quale ruolo l’impresa ha deciso di giocare nella partita dell’innovazione.
«Premesso che siamo partiti abbastanza recentemente – ha esordito Cipolli – al momento stiamo valutando quello che potrà essere il nostro posizionamento all’interno del framework che si sta configurando». Attualmente Tecnalia sta agendo da osservatore, cercando di capire quale possa essere la maniera migliore con cui proporsi all’interno di questa sorta di rete che ha cominciato a essere tessuta. Secondo il manager è molto importante mettere a disposizione delle imprese persone fortemente orientate e competenti in campi specifici, che possano fornire un servizio di supporto polivalente. Potrà trattarsi di supporto al marketing, alla comunicazione, alla ricerca, o ancora alla creazione di relazioni a livello internazionale.
«Partecipiamo ad esempio – ha spiegato Cipolli – a iniziative in cui si mettono in relazione i parchi scientifici e tecnologici nazionali con le loro controparti a livello internazionale, in modo così da poter mettere in campo una sorta di interscambio di conoscenze ed esperienze di carattere internazionale».
Al momento Tecnalia non si propone di fornire servizi specifici, ma sta supportando la creazione di un network di relazioni, operando ove possibile, come aggregatore di competenze. L’obiettivo, quindi, è quello di proporsi come un abilitatore di processi, che in alcuni casi si stanno iniziando a declinare ora, mentre in altri sono già stati definiti.