Rose (Remote Office Service) è una nuova forma di rete privata virtuale personale che permette, in ogni momento, di accedere, a distanza e in sicurezza, al proprio ufficio, qualunque sia la connessione utilizzata. Il progetto è nato a Men …
Rose (Remote Office Service) è una nuova forma di rete privata virtuale
personale che permette, in ogni momento, di accedere, a distanza e in
sicurezza, al proprio ufficio, qualunque sia la connessione utilizzata. Il
progetto è nato a Menlo Park, dove, fra l’Università di Stanford e
l’omonimo istituto di ricerca (Sri), sono installati i laboratori di
sviluppo At&T per la Costa Ovest. Qualche giorno fa, Rose è stato
presentato insieme a un’altra decina di progetti in corso di
industrializzazione.
Il principale elemento della rete è un set-top-box che fa da interfaccia
fra il pc e lo strumento d’accesso disponibile sul posto, ovvero la rete
telefonica commutata, quella a cavo o Dsl. Provvisto di una scheda Compact
Flash, che tiene in memoria sistema operativo e applicazioni di sicurezza
integrate, il dispositivo funziona sotto Linux, il cui ruolo è di
corto-circuitare le funzioni di sicurezza di Windows. Esso crea e gestisce
automaticamente una Vpn remota, che offre un accesso Ip sicuro alle
applicazioni office dell’utente.
Un applet Java viene telecaricato da un server connesso al commutatore
dell’impresa sul pc dell’utente. Esso si occupa di tutte le comunicazioni
ed emula sul pc una postazione telefonica locale facile da utilizzare, che
decentra tutte le funzioni del commutatore, ovvero posta, routing di
chiamata, conference call (fino a sei utenti), numero unico e così via. In
futuro, il sistema potrà lavorare anche con centrali pubbliche. Così, un
lavoratore indipendente potrà, senza troppi sforzi, creare la propria rete
privata virtuale, per accedere a distanza al pc d’ufficio.
Rose funziona già presso diversi clienti At&T e sarà probabilmente messa
in
servizio nel corso di quest’anno, a cominciare dagli Stati Uniti.