Doppio core anche per la casa

Sempre più diffusi i notebook con Core Duo. Provati modelli per un utilizzo da intrattenimento casalingo o per un professionista in viaggio

Giugno 2006 La diffusione della nuova piattaforma Centrino è
sempre più marcata, diminuiscono sugli scaffali le soluzioni basate su
Pentium M, la generazione precedente, e sta scendendo il primo prezzo di acquisto
dei notebook che integrano le CPU Core Duo. Intorno ai 1.000 euro si possono
trovare delle occasioni di modelli con grafica integrata e caratteristiche medie,
mentre per chi aspira a qualcosa di più, per esempio con chip grafico
dedicato Ati o nVidia, il prezzo minimo di acquisto passa almeno a 1.200 euro.

Questo mese prendiamo in considerazione tre portatili di ultima generazione
di Acer, Cdc e Sony, tutti basati su Centrino con processore Core Duo, con due
approcci per l’intrattenimento domestico, caratterizzati da uno schermo
in formato Wide e dalla tecnologia che permette di aumentare la resa visiva
delle immagini soprattutto per quel che riguarda fattori di contrasto e luminosità.

Di contro, l’adozione di questa tecnologia porta ad aumentare la riflettività
dello schermo, il che può essere visto come uno svantaggio soprattutto
se usata in condizioni di mobilità e con una fonte luminosa dietro alle
spalle: infatti in notebook di taglio professionale come il CDC, essenziale
e sobrio nella linea, non viene utilizzata.

Il prossimo futuro sempre più nel nome
del doppio core

Se da una parte Amd ha ritardato di qualche mese l’introduzione del Turion
X2, la soluzione dual core diretta concorrente di Core Duo, Intel ha da poco
annunciato il successore.
Come avvenuto in precedenza la piattaforma Centrino avrà un cambio di
CPU, mentre gli altri componenti resteranno identici.
Core 2 Duo, nome con il quale Intel ha scelto di designare i chip per macchine
desktop basati su Conroe e quelli destinati ai notebook basati su Merom.
Ogni chip Core 2 Duo sarà identificato da un numero che indicherà
consumi e prestazioni: per i chip Conroe la numerazione sarà nell’ordine
dei 4000 e dei 6000, mentre per i Merom verranno utilizzati gli identificativi
di serie 5000 e 7000.

Upgrade dei notebook: RAM e disco fisso
Quando il notebook inizia ad impiegare troppo tempo per aprire le applicazioni,
è lento nel salvataggio dei dati e gli usuali strumenti di manutenzione
non risolvono la situazione, è arrivato il momento di aggiornarlo. Rispetto
ad un computer desktop gli aggiornamenti che si possono eseguire su un notebook
sono però limitati.
Le uniche due aree su cui si può intervenire facilmente, senza il ricorso
all’assistenza tecnica, sono la memoria ed il disco fisso. che fortunatamente
sono tra i componenti che incidono di più sulle prestazioni.

Nella tabella in alto abbiamo riportato i risultati del benchmark SYSmark 2004,
eseguito su un notebook prima e dopo gli aggiornamenti di disco fisso, memoria
ed entrambi, il guadagno percentuale di ognuno ed il costo per punto percentuale
ricavato dividendo il prezzo dell’aggiornamento per i punti di percentuale.

Il notebook è un Dell Latitude D610 Centrino con una CPU a 1,73 GHz,
512 MB di memoria e disco fisso da 60 GB Hitachi Travelstar, 5.200 RPM e 8 MB
di cache.
Gli aggiornamenti sono stati eseguiti con un modulo di memoria supplementare
da 512 MB ed il nuovo disco Seagate Momentus ST9160821A da 160 GB e con 8 MB
di cache a registrazione dei dati perpendicolare.
È da segnalare il miglioramento delle prestazioni ottenuto dalla sostituzione
del disco, pari a quello registrato dalla memoria quando in genere i miglioramenti
sono più contenuti.
Il Momentus si dimostra quindi un disco dalle eccellenti capacità. Il
miglioramento però è pagato a caro prezzo: ogni punto percentuale
guadagnato costa quasi cinque volte e mezzo di un punto ottenuto aumentando
la memoria. Se non ci sono problemi di spazio sul disco allora l’aumento
della memoria è l’aggiornamento più conveniente.

Nel caso dobbiate sostituire il solo disco fisso prendete in seria considerazione
l’idea di aggiornare anche la memoria. Con un limitato esborso supplementare
quasi si raddoppia l’aumento percentuale delle prestazioni.

Precauzioni prima di procedere
L’aggiunta di memoria RAM è la cosa più semplice da fare.
L’alloggiamento della memoria è locato nella parte inferiore del
notebook, protetto da uno sportello di plastica fissato con una vite. Una volta
rimosso si accede subito allo slot di memoria. Spesso però è,
o sono, impegnati dalla dotazione standard.

Per esempio nel Latitude D610 la memoria standard è integrata nella
scheda e lo slot è lasciato libero. Nei Sony VAIO con 1 GB i due slot
sono entrambi impegnati. Quindi nel caso del VAIO per aumentare la memoria dobbiamo
sostituire i due moduli da 512 MB con altrettanti da 1 GB. Un’altra cosa
a cui prestare attenzione è il tipo di memoria.
I vecchi portatili utilizzano delle SDRAM (Synchronous Dynamic RAM) su moduli
SODIMM a 144 pin (Small Outline Dual In-line Memory Modules) mentre i nuovi
modelli con Pentium 4 o Pentium M utilizzano DDR (Double Data Rate) SDRAM su
moduli a 200 pin.

Passando all’aggiornamento dell’hard disk, i vecchi BIOS non supportano
i dischi fissi ad alta capacità, prima di installarne uno è necessario
verificare se il produttore del portatile ha rilasciato un aggiornamento del
BIOS. Controllate il tipo di interfaccia del disco, nei notebook delle ultime
generazioni è Serial ATA mentre in quelli precedenti è EIDE. Attenzione
anche alle difficoltà di accesso al disco. Nel Latitude D610 ci si arriva
rimuovendo solo due viti, in altri modelli si deve rimuovere la parte inferiore
del telaio. Queste informazioni sono riportate nel manuale del computer, ma
se non sono presenti o avete ancora qualche dubbio consultatevi con il rivenditore.

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