Ibm fa diventare il grande sistema una materia di studio universitaria.
Detto fatto. Nei giorni scorsi Ibm ha detto che avrebbe investito centinaia di milioni di dollari per fare divulgazione sul mainframe, per aumentarne la popolarità. E comincia con le università, promuovendo la Ibm Academic Initiative, un programma che prevede diverse forme di collaborazione con le università di tutto il mondo per l’organizzazione di corsi e seminari specialistici sulle caratteristiche e sulle funzionalità di questa piattaforma: architettura, sistemi operativi, sicurezza, vantaggi.
Le sessioni sono tenute da esperti e professionisti Irn e hanno livelli di approfondimento diversi, in base all’accordo definito con le singole facoltà.
Le università coinvolte attualmente sono 93 negli Stati Uniti, 16 in Canada, 25 in America Latina, 39 nei Paesi dell’area Asia Pacific e 40 in Europa.
In Italia, Ibm è in contatto con diverse università e al momento ha preso accordi con sei atenei dove sono già a calendario corsi e seminari sul mainframe: Politecnico di Bari, Politecnico di Milano, Università degli Studi di Catania, Università degli Studi di Napoli Federico II, Facoltà di Ingegneria, Università degli Studi di Palermo, Dipartimento di Ingegneria Informatica e Università degli Studi di Roma La Sapienza, Dipartimento di Informatica;
I corsi prevedono 24 ore di lezioni in aula, esami finali e crediti validi per il piano di Laurea. I seminari possono essere di 8 o di 4 ore e non contemplano esami; per i seminari di 8 ore è possibile effettuare un test finale e richiedere un attestato.