Matteo Restelli spiega le logiche delle due acquisizioni che portano la leadership in Spagna e rafforzano le posizioni italiane. Previsti tagli al personale di Actebis
Con l’annuncio contemporaneo di ben due acquisizioni, una in Italia e una in
Spagna, il distributore brianzolo Esprinet si mantiene fedele al piano
industriale presentato qualche anno fa. Oggi è la volta di Actebis Italia, sesto
distributore It nel mercato italiano (secondo Sirmi) e di Umd, quarto
distributore di It in Spagna (secondo It Europa 2006, Pwc). Le due aziende sono
state acquisite entrambe al 100%, con motivazioni molto diverse.
“In Italia, dove abbiamo una
solidità organizzativa e di infrastruttura, abbiamo puntato su
un’azienda più simile a noi e dunque più facilmente integrabile, ma in perdita,
il che ci ha ovviamente consentito di contenere il costo dell’operazione. Nel
secondo caso – spiega il country manager di Esprinet Matteo Restelli –
abbiamo comprato un’azienda profittevole che ci consente di raggiungere la
prima, o una delle prime posizioni in Spagna”.
Actebis risulta avere una perdita
di 5,3 milioni di euro
. Il costo dell’acquisizione è pari al patrimonio netto di 2,5 milioni di euro. Inoltre, in base agli accordi, il distributore con sede a Settala offre a Esprinet altri 3,5 milioni di euro netti per ristrutturare l’azienda. In cambio Esprinet intende “salvare” tra i 130 e i 140 milioni di euro sui 335 milioni di fatturato della ormai ex concorrente, per raggiungere livelli di redditività, riducendo i debiti finanziari. Se questo vorrà dire dismettere parte delle attuali attività di Actebis e soprattutto di quali attività si tratti, non è stato precisato. Ciò che è chiara è la logica di tale operazione: acquisire ulteriori quote di market share, attraverso l’acquisizione di una realtà facilmente integrabile (il 99% dei brand trattati da Actebis sono sovrapponibili a quelli di Esprinet) a un prezzo conveniente.
L’acquisizione
consentirà al distributore
di Nova milanese di avere una quota di mercato del 26%, e di aggiungere ai circa 25 mila clienti attivi, altri 1.500 nuovi dealer di Actebis. Quest’ultima lavorava, infatti, con un portafoglio di 3.300 clienti, di cui 1.500 risultano marginalmente o per nulla serviti da Esprinet.
Le note dolenti di tutta l’operazione riguardano la gestione del personale. Oggi Esprinet ha 800 dipendenti e Actebis 135. L’idea è di rendere efficiente un sistema portando tutto in casa Esprinet, sia a livello di persone, sia a livello logistico, con inevitabile tagli di personale.
Dal punto di vista logistico, l’attuale magazzino di 25mila mq di Cambiago, più quello in fase di costruzione a Cavenago di altri 30mila saranno sufficienti a coprire le esigenze logistiche del distributore.
Diverse le logiche che hanno portato
all’acquisizione spagnola. Ricordiamo che in Spagna Esprinet aveva già acquisito Memory Set, circa un anno fa. “Qui non abbiamo ancora raggiunto lo stesso consolidamento in termini di struttura e di organizzazione dell’Italia e ci siamo orientati su una realtà sana, per incrementare il business e raggiungere la leadership” sostiene ancora Restelli.
In questo caso, il prezzo massimo di acquisto pattuito è pari a 53,5 milioni di euro. Successivamente al closing, Esprinet darà avvio a un progetto di integrazione tra Umd e Memory Set che porterà alla nascita di un’unica realtà denominata Esprinet iberica, prevedibilmente entro la prima metà del 2007.
Umd
distribuisce 70 brand
e ha un portafoglio clienti pari a 10 mila rivenditori. Molti dei marchi commercializzati sono complementari a quelli di Memory.
L’operazione spagnola permette a Esprinet di raddoppiare il numero dei clienti da 7.500 attuali a 15mila dealer e di ottenere una quota di mercato del 21%.
Dal punto di vista del
management, Juan Fabre, ex proprietario di Memory Set e attuale country manager
Spagna di Esprinet verrà sostituito da Paolo Quacci, già integration manager che
assumerà la carica di country manager di Esprinet iberica.
