Le principali funzioni hardware del TPM

Versione 1.1 La precedente versione 1.1 aveva tre funzioni di base: Un cryptoengine per la generazione di chiavi asimmetriche fino a 2048 bit, per codifica e decodifica; Memorizzazione di chiavi hash per verificare che gli accessi al boot e ai dati sia …

Versione 1.1
La precedente versione 1.1 aveva tre funzioni di base:

  • Un cryptoengine per la generazione di chiavi asimmetriche fino a 2048 bit,
    per codifica e decodifica;
  • Memorizzazione di chiavi hash per verificare che gli accessi al boot e
    ai dati siano autorizzati;
  • Gestione delle funzioni dell’hardware del chip TPM.

Versione 1.2
Nella versione 1.2 sono state aggiunte parecchie novità:

  • Sessione di trasporto – Comunica all’esterno quali comandi sono stati
    effettivamente impiegati dall’utente;
  • Orologio in tempo reale – Ora e data possono essere inseriti nella firma
    digitale;
  • Salvataggio del contesto – Permette sessioni sicure in modalità
    annidata e non solo consecutive. Una nuova sessione può essere iniziata
    anche quando è attiva un’altra, il cui stato viene momentaneamente
    registrato per poi essere riattivato al termine della sessione a priorità
    maggiore;
  • DAA, Direct Anonymous attestation – Crea certificati per firma digitale
    senza che li si debba acquistare da aziende esterne, com’è per
    Verisign e concorrenti;
  • Delegation – Delega alcune funzioni a persone o entità diverse dal
    proprietario del sistema in questione;
  • Memoria non volatile – I dati significativi sono memorizzati in una eeprom
    o dispositivo analogo interno al chip TPM.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome