2007 fuga da New York. Viaggio nei meandri della fuga di capitali

Marco Provvidera, da New York, avvocato esperto di diritto societario internazionale, fa un’overview su quella che ormai si può definire “regulation mania”. «Il potenziale di esposizione, in termini di costi vivi originati da contenzioso, diviene seris …

Marco Provvidera, da New York, avvocato esperto di diritto societario internazionale, fa un’overview su quella che ormai si può definire “regulation mania”.


«Il potenziale di esposizione, in termini di costi vivi originati da contenzioso, diviene serissimo, per le aziende, in caso di mancata o insufficiente ottemperanza alle nuove regole di procedura civile federale in materia di e-discovery. Tale fattore, purtroppo, si somma a quello che ormai è percepito, da operatori e commentatori finanziari internazionali, come un trend di eccesso di regolamentazione delle imprese negli Usa, a prescindere dalla loro nazionalità.


Di tale eccesso, l’esempio più eclatante è considerato proprio la Sox, tanto che, poche settimane fa a Davos, John Thain, presidente di Nyse (New York Stock Exchange), si è sentito in dovere di rassicurare che la Sec sta procedendo a una revisione della Sarbanes Oxley nel senso di alleggerire gli adempimenti per le imprese.


Il termine di confronto diviene sempre più Londra, specialmente dopo il rapporto, commissionato a McKinsey dal sindaco Bloomberg, sul confronto di “appetibiltà” per chi si vuole quotare in Borsa, fra l’Lse (London stock exchange) e Wall Street. Le cifre sembrano confermare il trend anglofilo: nell’anno precedente la promulgazione della Sox, il 59% delle Ipo globali avveniva a NY. Il 9% a Londra. A tutto ottobre 2006, Wall Street manteneva solo il 6%, mentre Londra si attestava al 25% (fonte Financial Times).


Il portafoglio gestito dai fondi Hedge in crescita, nel Regno Unito, del 63% su base annua, rispetto al 13% degli Stati Uniti (fonte Financial Times). Dei 50 maggiori fondi Hedge, oggi dodici hanno sede a Londra, rispetto ai tre del 2002, mentre a NY sono solo 18 dai 28 del 2002. E ciò pur sempre in presenza di una perdurante, anche secondo il rapporto McKinsey, ben maggiore liquidità dei mercati di capitali Usa.


Tale trend, viste, fra l’altro, le offerte di acquisizione del Lse da parte del Nasdaq ha conseguenze, comunque, sulle altre economie sviluppate, visto che la Sec, in questo scenario, asserirebbe giurisdizione regolatoria su modalità e requisiti di quotazione delle società sulla piazza di Londra, così come sugli Hf con sede in Uk.


Il rischio è di vivere un passo indietro nei settori cruciali della regolamentazione dei mercati finanziari e della corporate compliance, rispetto alla tipica flessiblità dell’economia Usa.


Insomma, il pericolo, anche per noi europei, è quello di venire fagocitati da una pericolosa “matrioska della compliance”.

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