Un documento di Symantec mette a confronto le vulnerabilità di Windows, Red Hat, Mac Os X e dei diversi browser. Con risultati curiosi.
Singolari i risultati che emergono dall’ultimo Internet Security Threat
Report pubblicato nei giorni scorsi da Symantec.
Secondo lo studio, nella seconda metà del 2006 in Windows
sono stati identificati 39 vulnerabilità, con un tempo medio di chiusura di 21
giorni. Nei sei mesi precedenti le vulnerabilità identificate erano state
22.
Per quanto riguarda invece Red Hat, si parla di
208 vulnerabilità, con un tempo medio di intervento di 58 giorni. Un dato questo
in netto incremento rispetto alle 42 vulnerabilità sanate nei sei mesi
precedenti.
Per Mac Os X si parla di 43 vulnerabilità, sanate in un tempo medio di 66 giorni. In questo caso il numero delle vulnerabilità risulta praticamente raddoppiato rispetto ai sei mesi precedenti.
Queste cifre, avverte tuttavia Symantec,
vanno però contestualizzate.
Delle 39 vulnerabilità
di Windows, un terzo sono state classificate come gravi, e 20 di media gravità.
Di converso, delle 208 identificate in Red Hat, 2 sono state classificate come
gravi, 130 come medie e 70 come di bassa gravità. Ancora, solo una delle 43
vulnerabilità di Mac Os X è stata classificata come grave, 31 erano medie e 11
di bassa gravità.
Ma c’è un dato ulteriore che
Symantec sottolinea. Rispetto alle altre, le vulnerabilità di Windows sono state
le più sfruttate e questo spiega anche la maggiore velocità di risposta di
Microsoft, spinta evidentemente dalle pressioni dei suoi utenti.
Per quanto riguarda infine i browser, in quelli targati
Mozilla, Symantec parla di 40 vulnerabilità in sei mesi, tutte di bassa gravità,
mentre nello stesso periodo solo 4 sono state identificate per Opera e Safari.
Per quanto riguarda Internet Explorer, si parla di
54 vulnerabilità in sei mesi, una delle quali classificata di gravità elevata.