Il messaggio arriva ovunque

Cresce l’utilizzo della wireless e-mail, una tecnologia che piace molto ai manager, malgrado i vantaggi siano difficilmente quantificabili

Da un paio d’anni a questa parte, il palmare che riceve le mail è diventato l’inseparabile compagno di viaggio di molti manager di tutto il mondo. Basta frequentare le sale d’imbarco di un qualunque aeroporto internazionale per rendersene conto. Secondo uno studio Gartner, pubblicato a maggio del 2006, il “popolo” della wireless e-mail era di 12 milioni di persone, un dato destinato crescere in modo verticale fino a raggiungere i 100 milioni nel 2010. L’analista prevede anche che, alla fine del prossimo anno, almeno la metà degli impiegati che oggi utilizzano la posta elettronica aziendale (e passano il 20% del proprio tempo lontano dalla sede) avranno accesso all’e-mail senza fili, che sarà diventata una commodity. Una conferma di questo trend arriva anche dai dati recentemente presentati da Rim, l’azienda che, con il lancio del BlackBerry, il più diffuso fra i palmari per la wireless e-mail (chiamati anche Pda, Personal digital assistant), ha di fatto aperto il mercato e dato vita a un fenomeno diventato quasi una moda. Nell’ultimo anno fiscale, chiuso a fine febbraio, il vendor canadese ha spedito 6,4 milioni di dispositivi, mentre gli abbonati al servizio hanno raggiunto quota 8 milioni.


Un Roi incerto


La diffusione di palmari e smartphone (questi ultimi si differenziano perché sono anche dei telefoni) ha alimentato alcune critiche e facili ironie. Si è parlato perfino di “Crackberry”, un gioco di parole con la nota droga per indicare una sorta di dipendenza dal terminale data dalla spasmodica attesa di messaggi di cruciale importanza, che poi, alla fine, arrivano raramente. Al loro posto, invece, proposte di Viagra a basso prezzo o altre inutili comunicazioni, che potevano tranquillamente aspettare sul pc dell’ufficio. Il risultato è quello di trovarsi di fronte a un interlocutore che è continuamente distratto (a volte anche durante importanti meeting di lavoro) dal bip del terminale, poiché non riesce a trovare la forza di spegnerlo almeno per un paio d’ore.


Senza continuare sulla via del paradosso, è però vero che, in azienda, risulta difficile giustificare l’investimento, piuttosto oneroso, in un sistema di “push e-mail”, che implica non solo l’acquisto dei terminali, ma anche quello del servizio. Lo studio di Gartner mette in luce questo aspetto e suggerisce di considerare bene l’insieme delle voci di costo, spesso nascoste, che questa scelta implica: supporto tecnico, connettività, roaming internazionale, traffico dati, formazione, gestione It. Infatti, considerare solo hardware, software e connettività potrebbe essere fuorviante, mentre una valutazione complessiva può convincere i vertici aziendali che l’investimento si giustifica solo per alcune aree di attività, tipicamente la forza vendita.


Quanto ai ritorni, questi sono ancora più difficili da valutare. Gartner dice che giustificare economicamente l’introduzione nell’organizzazione di un’applicazione orizzontale quale la wireless e-mail è complesso, proprio per l’assenza di benefici misurabili e tangibili quali la riduzione dei costi o l’incremento di fatturato. Si hanno, però, vantaggi intangibili, quali la velocità di risposta, il time to market e la customer satisfaction. Non va considerato, quindi, soltanto il Roi, ma piuttosto il valore dell’investimento nel suo complesso, tenendo presente che spingere sull’acceleratore dell’innovazione e far evolvere il modo di fare business fa sempre bene all’azienda.

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