Il ruolo del registro

Rappresenta il componente fondamentale di una strategia di corretta gestione delle Soa. E non ci si può limitare solo a Uddi…

La creazione di un repository di servizi è il punto di partenza per affrontare la questione della governance delle architetture di servizi. I Web service stessi incorporano, al loro interno, il concetto di registro, come elemento fondamentale che consente al fruitore di identificare i componenti più utili e stabilire un collegamento con questi. Il repository, nel caso dei Ws, non è semplicemente un catalogo, ma un sistema che include, preintegrate, anche funzionalità di gestione dei dati e dei processi.


Le soluzioni in commercio


La maggior parte delle soluzioni in commercio può essere ricompresa all’interno della categoria dei repository “design time”, utili soprattutto a supporto delle attività di pianificazione e sviluppo. Ma esistono altre due tipologie di registri: quelli “runtime” gestiscono le richieste a livello di infrastruttura e forniscono i metadati (ovvero le informazioni che descrivono un dato, in termini di tipologia e ubicazione all’interno del sistema informativo) relativi alle interfacce dei servizi creati. Infine, i cataloghi “di sviluppo” sono quelli che meglio consentono di automatizzare la creazione di componenti software, attraverso la gestione di elementi quali file, documenti di sviluppo o modelli Uml (Universal markup language). In realtà, esiste un registro già disponibile: si tratta di una specifica, Uddi (Universal description, discovery e integration), che supporta funzionalità di indicizzazione. In pratica, è una lista di fornitori, abbinata a una descrizione dei servizi creati e a link ai documenti che descrivono le interfacce, le modalità di accesso e qualsiasi altra informazione utile. Uddi non è, però, un repository di servizi ma un elenco di informazioni afferenti ai servizi, che sono custoditi altrove, generalmente al sicuro presso il fornitore.


Acquistare o fare in casa?


L’interfaccia Uddi è fondamentale nel mondo dei repository Soa, che pure include altri registri quali Ldap (Lightweight directory access protocol). Molte aziende, tuttavia, si sono costruite da sole i propri cataloghi Soa. L’approccio più seguito è quello di partire con Uddi e aggiungere nuove funzionalità o dati al modello. Questo era vero soprattutto in passato, perché oggi esistono già diversi repository commerciali disponibili. La scelta tra creare e comprare dipende dal grado di maturità delle Soa in azienda. Allo stadio iniziale, con pochi servizi a catalogo, è basilare garantirsi una gestione centralizzata. Man mano che cresce il numero di servizi e fruitori, la scelta di un registro come Uddi è forse la migliore. Con l’ampliamento del numero di servizi implementati, però, un catalogo commerciale personalizzabile è l’unico in grado di assicurare la governance di questi macro ambienti applicativi.

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