Secondo l’Istat nelle aziende esiste ormai una eccellente diffusione delle tecnologie di base. Per il resto si può crescere
Buon utilizzo delle tecnologie di base, largo spazio per la crescita degli Erp e molto da fare per quanto riguarda il commercio elettronico. Secondo i dati Istat relativi all’ultima indagine sulle tecnologie dell’informazione delle comunicazione nelle imprese, le aziende italiane con almeno dieci addetti la diffusione di computer, della posta elettronica e la presenza di connessione a Internet raggiunge, fatta eccezione per alcune attività economiche, incidenze superiori al 90% sul totale delle imprese informatizzate indipendentemente dalla dimensione delle imprese e dalla loro localizzazione.
Livelli prossimi alla saturazione si raggiungono anche nell’utilizzo di Internet per finalità a basso contenuto interattivo, come il semplice accesso a servizi bancari o finanziari (90,7% delle imprese connesse alla rete), per la fruizione di servizi informativi offerti on-line dalla Pubblica amministrazione (oltre il 90% delle imprese con almeno cinquanta addetti connesse a Internet) o per promuovere i propri prodotti e servizi attraverso il sito web (94,7% delle imprese con sito web).
Però solo un’impresa su cinque con sito Web offre ai clienti abituali la personalizzazione del proprio sito; il 47% di imprese connesse alla rete svolge procedure amministrative interamente per via elettronica, mentre le vendite on-line interessano solo il 3,8% delle imprese con almeno dieci addetti.
Nel complesso delle imprese informatizzate il 13,7% utilizza reti Extranet, il 14,8% impiega i sistemi Erp e l’11,9% integra i propri sistemi informatizzati di gestione degli ordini di acquisto e di vendita con quelli di altre imprese (clienti o fornitori).
Scendendo nel dettaglio il 59% delle imprese informatizzate utilizza applicazioni software per la gestione degli ordini di vendita e acquisto; di queste, il 92,5% utilizza queste applicazioni nell’ambito dei sistemi informatici interni di gestione, mentre il 20,2% fa ricorso a sistemi esterni all’impresa.
Tra le imprese che utilizzano applicazioni software per la gestione degli ordini di vendita e acquisto in collegamento con processi interni, il 94,4% li adotta per integrare automaticamente gli ordini commerciali con il sistema di pagamento e fatturazione, il 62,9% con quello di gestione del magazzino e il 58,7% con la gestione della produzione, della fornitura di servizi e la logistica.
Tra le imprese che invece utilizzano applicazioni di gestione degli ordini nell’ambito di processi esterni, il 78,1% le adotta per la gestione di processi aziendali legati ai rapporti con i fornitori e il 56,6% per quelli relativi alla propria clientela.
Il 23,8% delle imprese informatizzate ha dichiarato di adottare applicazioni di gestione del front office con riferimento alla raccolta e condivisione (19,4%) e all’analisi (16,2%) delle informazioni raccolte sulla clientela (Crm, Customer relationship management).
Un altro fattore di integrazione viene misurato dall’adozione di sistemi operativi open source: a gennaio 2007 il 12,2% delle imprese informatizzate ha in uso tali sistemi operativi.
I settori di attività economica più sensibili all’open source sono quelli dell’informatica, delle assicurazioni, delle banche e delle macchine elettriche e ottiche nei quali rispettivamente il 42,2%, il 39%, il 34,1% e il 24,7% delle imprese informatizzate ricorre al software non proprietario.
Per quanto riguarda il commercio elettronico nel corso del 2006, il 29,7% delle imprese con almeno 10 addetti effettua acquisti on-line. La diffusione dell’e-commerce è piuttosto marginale nella fase della vendita on-line (circa 3,5%), mentre si avvalgono più frequentemente di questa modalità le imprese con oltre 49 addetti per l’acquisto (oltre il 40%) e quelle con almeno 250 addetti (13,4%) per le vendite.