Un’indagine di Sems rivela il legame fra pubblicità televisiva e search engine per approfondire prodotti e marchi
I motori di ricerca si sono conquistati ormai un ruolo centrale nella vita degli italiani che navigano su Internet. La loro importanza non si limita alla vita online ma si interseca con le attività quotidiane off line degli utenti Internet.
Secondo una ricerca di Sems, società specializzata nel marketing sui motori di ricerca, gli utenti Internet utilizzano una o più volte al giorno i motori di ricerca tra i quali domina Google con una market share del 94% contro il 92% dello scorso anno. Molto a distanza seguono i competitor come Alice/Virgilio crollata nelle preferenze di utilizzo dal 33 al 18% e Yahoo che dal 33% è sceso al 21%.
Questa marea di ricerche mostra un legame sempre più approfondito e costante con l’advertising off line in modo che da creare un circuito virtuoso fra pubblicità, motore e sito aziendale.
Esiste quindi un fenomeno di “crossmedialità” nelle ricerche secondo il quale il 65% degli italiani che utilizzano i search engine ha in più occasioni approfondito con i motori qualcosa che ha visto in televisione. In buona parte si trattava di prodotti pubblicizzati negli spot o in telepromozioni per i quali siè andati in cerca del sito dell’azienda o di pareri di altri navigatori sul prodotto.
Il 62% ha approfondito qualcosa che ha letto su giornali o periodici, il 39% qualcosa sentito alla radio e il 33% qualcosa che ha visto per strada. Solo il 9% ha dichiarato di non avere mai utilizzato i motori per questo tipo di approfondimenti.
La relazione fra campagna pubblicitaria e ricerche sui motori è dimostrata dalla case history di banca Woolwich che nel febbraio di quest’anno ha sponsorizzato il “Grande fratello” per promuovere il servizio “Cambio mutuo cash”.
Il giorno campione per il monitoraggio è stato il 15 febbraio quando in corrispondenza dei due passaggi televisivi gli accessi al sito iltuomutuo.it sono aumentati sensibilmente. Oltre 1/3 di questi accessi, dopo la telepromozione delle ore 18, è arrivato dai motori di ricerca, mentre oltre ¼ degli utenti sono arrivati al sito tramite i search engine dopo la telepromozione delle ore 23.
Oltre la metà degli accessi è stata originata da parole chiave non contenenti il brand, ma legate alla tipologia di prodotto promossa in Tv (parole chiave legate ai mutui casa). La pubblicità televisiva di Woolwich, quindi, ha suscitato interesse per la tipologia di prodotto più che per il marchio della banca che era anche difficile da ricordare.
Se il sito di Woolwich, è la conclusione della ricerca, non fosse stato correttamente presente tra i risultati della ricerca (sia i normali risultati sia i link sponsorizzati) l’interesse degli utenti avrebbe potuto indirizzarsi sui siti di aziende concorrenti.