Intenti a ottenere una rete più agile, scalabile e capace di supportare le crescenti esigenze di utenti e organizzazioni in ottica Byod e cloud, i responsabili dei sistemi informativi mostrano un crescente interesse per il Software defined network.
Ne è convinto, tra gli altri, Emanuel Monticelli, system engineer North Italy, Extreme Networks che, sulla scia di una Gartner pronta ad annoverare la tecnologia Sdn tra i 10 trend più strategici dell’immediato futuro, suggerisce che il 2015 sarà proprio l’anno delle reti definite dal software.
Per Monticelli, grazie alla virtualizzazione di servizi come firewall, bilanciamento del carico di rete o di Intrusion detection system, le aziende iniziano, infatti, a contabilizzare i vantaggi in termini di riduzione di Capex e Opex. Un’evidenza a cui lavora anche l’iniziativa Service Function Chaining ideata nell’ambito dell’utilizzo della Network function virtualization da OpenDaylight per consentire di guadagnare flessibilità e trarre vantaggio da innovazione e risparmio dei costi.
Accade così che, dopo essere state sottovalutate per un certo periodo di tempo, le infrastrutture di tipo “overlay”, in abbinamento alle infrastrutture di tipo “fabric”, domineranno nei datacenter di grandi dimensioni dal momento che, sempre secondo Monticelli, entrambe possono sfruttare al meglio l’orchestrazione di elementi di rete, tanto fisici quanto virtuali.
Il passo successivo sarà l’ingresso definitivo della tecnologia Sdn nel mercato delle rete per i campus, sia per le infrastrutture cablate sia per quelle wireless, anche a dispetto di complessità, scalabilità e natura dinamica di questo tipo di ambienti.
Infine, per Monticelli, assisteremo alla comparsa di soluzioni Sdn ideate appositamente per i bisogni concreti di alcuni settori, come sanità, finanza, distribuzione, mentre non mancherà la messa in produzione delle prime implementazioni basate sul controller Sdn OpenDaylight.
[…] All’interno di questo schema, le applicazioni comunicano esplicitamente, direttamente e in maniera programmata le proprie specifiche di network al controller Sdn attraverso un’interfaccia northbound, che concettualizza i dettagli di livello inferiore, come dati o funzioni, per confrontarsi con strati di livello superiore utilizzando un’interfaccia southbound. A sua volta, attraverso l’interfaccia di controllo è possibile monitorare inoltri, report, statistiche e notifiche degli eventi al fine di ottenere un’espressione diretta dei comportamenti e dei requisiti di rete a qualsiasi livello di astrazione e tra i vari set di funzionalità. Non più o non solo apparati e cavi da adattare alle nuove esigenze con semplici upgrade, ma un vero e proprio “sistema” che, per essere efficiente, richiede, però, standardizzazione e automazione, mentre il ruolo del software cresce esponenzialmente sia per consentire l’integrazione dei singoli componenti dell’infrastruttura, sia per gestirli in maniera orchestrata al fine di fornire le applicazioni giuste al momento giusto. […]