In un mondo ormai dominato dai dispositivi portatili, le aziende che hanno messo in atto una strategia mobile stanno già raccogliendone i frutti.
Ci crede Micro Focus, attenta a ricordare come dialogare online con clienti e prospect in qualsiasi momento della giornata erogando esperienze sensoriali difficilmente praticabili da pc garantisca riduzione dei costi, aumento dei guadagni e, non da ultimo, maggior soddisfazione dei clienti.
Quello che in economia è denominato “multiplier effect” e segnala un effetto moltiplicatore provocato dall’insorgere di una nuova domanda di mercato si sta, infatti, verificando anche con il mobile ma, di certo, non porta con sé solo risvolti positivi.
Proprio la necessità di creare una user experience molto più raffinata può, infatti, provocare una pressione significativa su funzioni aziendali dell’It, come i team di delivery e di testing tradizionali, chiamati dai clienti a rispondere alle aspettative di accesso immediato ai contenuti in momenti specifici della giornata.
Il che, come ricorda Micro Focus, rende necessario garantire consistenza su qualsiasi piattaforma e device affinché le app mobili a disposizione forniscano un adeguato livello di performance, pena un inevitabile danno della reputazione aziendale.
Occorre, infatti, garantire un adeguato livello di testing delle applicazioni proposte, perché se il livello di performance è basso e l’applicazione non risponde, gli utenti cercheranno subito una alternativa confermando quanto sostenuto dal “king of usability” Jakob Nielsen, secondo cui “dieci secondi sono il limite entro cui si tiene alta l’attenzione di un cliente su un sito Web”.
Da qui l’invito di Micro Focus a sviluppatori e tester di applicazioni a implementare una strategia mobile seguendo un approccio integrato e automatico, utile allo sviluppo e al test efficiente di applicazioni senza perdere di vista la pletora di sistemi operativi e dispositivi frutto dell’effetto moltiplicatore creato dal mobile.
Ancora per Micro Focus, qualsiasi costo significativo può essere ridotto spostando il carico di lavoro nel cloud che, pur implicando dei costi, rappresenta un’infrastruttura più flessibile e dinamicamente disponibile. Utilizzando strumenti software di terze parti le aziende possono comunque sfruttare la potenza della nuvola per testare la maggior parte dei browser disponibili e simulare la user experience reale attraverso l’uso di un ampio spettro di dispositivi e piattaforme mobili.
In gioco ci sono funzionalità, velocità di risposta, tempi di carico e performance.