L’IoT come opportunità per il sistema Italia?
Ne sono convinte Microsoft ed ST Microelectronics, che nei giorni scorsi hanno annunciato una importante partnership proprio su questo fronte.

st microsoftUna partnership che unisce gli asset tecnologici di entrambe le aziende – software e cloud per Microsoft, semiconduttori per ST – con l’obiettivo di rendere disponibili per promuovere lo sviluppo dell’Internet delle cose nelle imprese italiane.

ST rende disponibili i suoi microcontrollori STM32 basati su ARM, la sua offerta  di sensori, attuatori, connettività low-power, componenti analogiche di gestione dell’energia oltre all’ambiente di sviluppo hardware e software aperto STM32 ODE (Open Development Environment) che facilita la  prototipizzazione e la validazione; Microsoft, dal canto suo, porta “in dote” nella partnership le sue soluzioni Cloud, Azure in primis.
“I building block dell’Internt of Things sono in rimo luogo gli elementi di sensing + processing, ovvero microcontrollori con capacità di calcolo perfettamente tarata sull’oggetto nel quale devono essere integrati – spiega Alessandro Cremonesi, Group Vice President e Direttore Generale, ST Central Labs di STMicroelectronics -. A questi si deve aggiungere la connettività, dunque narrow band, bluetooth, wifi, radio, nfc, la security, perché se vogliamo avere 50 milioni di device connessi dobbiamo avere sicurezza e sicurezza disponibile nei formati necessari per queste applicazioni e la potenza”.
E queste tecnologie devono essere disponibili e facili da usare.
Per questo, l’obiettivo che le due aziende si propongono è quello di rendere disponibile un ecosistema di sviluppo “sensor-to-cloud” per consentire alle aziende di creare e prototipizzare applicazioni IoT sicure e scalabili da integrare in molteplici settori verticali, dai wearable alle smart city, dallo smart metering alla smart home, fino agli ambienti industriali intelligenti.

Su una cosa Microsoft e St Microelectronics sono particolarmente d’accordo, come ricordano Alessandro Cremonesi e Carlo Purassanta, amministratore delegato di Microsoft : “L’IoT è un’opportunità per l’Italia e non solo per i grandi player. È un mercato ideale per le piccole imprese e  per nuovi player perché se si vuole rendere un oggetto intelligente bisogna metterci dell’elettronica, e ST sta abbassando la barriera di ingresso, e perché gli oggetti connessi devono abilitare applicazioni e servizi: stiamo parlando di cloud, e il cloud è scalabile, e di standard”.
Cremonesi sottolinea in conclusione: “Se c’è una cosa che noi Italiani sappiamo fare sono le belle cose. In Italia abbiamo la capacità di fare begli oggetti: ora è più facile portare intelligenza nelle belle cose”.
(a questo link la videointervista ad Alessandro Cremonesi)
(a questo link il caso applicativo Minerva – Solair)

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