Cisco: i 5 + 5 di Chuck Robbins

cisco leadership teamLe redini dell’azienda le prenderà in mano il prossimo 26 luglio. Ma questi tre mesi, che intercorrono tra l’annuncio della successione e l’effettivo inizio del mandato, servono a Chuck Robbins per tutta la fase preparatoria.
Non solo per prendere in mano l’eredità di John Chambers, ma anche per dar forma e vita alla squadra che dovrà aiutarlo a traghettare Cisco in una nuova era della sua storia.
E la squadra adesso c’è: ha nomi e cognomi e già delinea il passo che Robbins intende dare al suo mandato.

Robbins l’ha annunciata con un post sul blog ufficiale della società: “La nostra strategia funziona – ha scritto il futuro Ceo – e con il leadership team che annunciamo oggi, sono fiducioso che ci muoveremo ancora più velocemente, innoveremo come mai prima e distanzieremo la concorrenza”.
La scelta è caduta sia su figure interne, sia a figure esterne alla società, scelte in base alle esperienze, alle competenze e al background. E un obiettivo chiaro in mente: innovare.
Nel suo post Robbins li cita uno a uno, spiegando quali sono, per ciascuno, le caratteristiche che lo rendono il migliore per il ruolo assegnato.
Così si parte con Pankaj Patel, in Cisco dal 1996, anno dell’acquisizione di Stratacom. A lui è affidato lo sviluppo, dunque la guida del team di 25.000 ingegneri e la responsabilità di un portafoglio valutato 36 miliardi di dollari. Oltre al riconoscimento per il lavoro svolto in questi anni, a Robbins piace ricordare che è a Patel che si deve il lancio del programma di startup interne lo scorso anno.

Kelly Kramer, 3 anni in Cisco dopo 20 in General Electric, resta nel ruolo di Chief Financial Officer. Di lei Robbins scrive di apprezzare il modo diretto di gestire il proprio ruolo e la disciplina nella gestione del modello finanziario della società.
Un’altra donna, Rebecca Jacoby, passa dal ruolo di Cio a quello di responsabile delle Operation: del resto Robbins le riconosce capacità operative, capacità di soluzione dei problemi, capacità di collaborare trasversalmente con le diverse funzioni aziendali. Non solo, nel suo ruolo precedente ha contribuito a generare oltre 5 miliardi di business incrementale per Cisco negli ultimi 4 anni, con un minimo aggravio sulle spese operative. Riconosciuta anche a livello internazionale, tanto da essere inserita nella Cio Hall of Fame, lascia il suo ruolo a Guillermo Diaz, che riporterà direttamente a lei.

È un management team con una ottima rappresentanza in rosa, visto che sono cinque le donne che ne fanno parte. La terza, della serie, è Francine Katsoudas, nominata Chief People Officer e dunque responsabile non semplicemente delle risorse umane, ma anche di sviluppare nuovi modelli per lo sviluppo dei talenti in azienda.

Viene dall’Europa il responsabile delle vendite. È Chris Dedicoat, che 01net.it ha avuto più volte modo di incontrare negli anni passati. In Cisco da 10 anni, negli ultimi quattro è stato responsabile di tutta l’area Emear. A lui Robbins riconosce le capacità di motivare i team, la stessa che gli ha consentito di portare a crescite robuste mercati difficili come quelli europei degli ultimi anni.

I servizi sono affidati invece a Joe Cozzolino, da due anni in Cisco dopo 12 in Motorola e 25 anni complessivi di esperienza come Systems Engineer. Odia perdere molto più di quanto ami vincere: sono parole sue e per Robbins sono la leva giusta per chiamarlo nel ruolo.

Hilton Romanski è l’uomo che ha guidato oltre 40 acquisizioni in Cisco, incluse quelle di Sourcefire e Meraki. È stato responsabile delle Merge & Acquisition e delle attività di ingresso di Cisco nei mercati emergenti. Non è certo strano che a lui sia affidato il ruolo di Chief Technology e Strategy Officer.

Il marketing va invece a Karen Walker, passata sei anni fa da Hp a Cisco e con 20 anni di esperienza nel mondo It. Ha un ruolo importante nella promozione della leadership femminile in azienda e, visto questo primo risultato, evidentemente funziona.

Da nove anni Cisco come responsabile del dipartimento legale, passato da uno staff di 12 alle attuali 400 persone, Mark Chandler è stato scelto nel ruolo di General Counsel, un consulente generale, in grado di sovrintendere tutti i complessi affari legali che accompagnano la vita dell’azienda.

Viene invece dal Boston Consulting Group Ruba Borno, chiamata a seguire le iniziative di crescita e a ricoprire il ruolo di Chief of Staff. Negli ultimi sette anni ha seguito le imprese nelle fasi di cambia organizzativi, in un’ottica di recupero dell’efficienza operativa e dell’accelerazione del business.

Lasciano invece l’azienda alcune figure chiave degli ultimi anni, come Wim Elfrink, che ha seguito tutta la fase di globalizzazione della società, come Padmasree Warrior, già Strategy e Technology Officer, che lascerà l’azienda a fine settembre, o come Edzard Overbeek, a capo dei servizi. Tutti resteranno, in ogni caso, fino al completamento della fase di transizione.

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