Annunciato lo scorso agosto, LinuxONE è un sistema ad alte prestazioni che supporta vari tool opensource e non, tra cui Apache Spark, Node.js, MongoDB, MariaDB, PostgreSQL, Chef e Docker. A marzo ne vedremo il rinnovo, con funzionalità per sviluppare e gestire applicazioni per il cloud in modo semplice e con buon livello di sicurezza.
Sempre più cloud ibrido
Ibm ha ottimizzato le tecnologie Cloudant e StrongLoop per creare e usare applicazioni per il cloud senza la conversione dei linguaggi.
Cloudant è un database NoSQL di classe enterprise che archivia i dati in formato JSON, comune per i dati mobile, in modo nativo nel sistema, senza la necessità di convertirli prima in un linguaggio diverso. StrongLoop fornisce strumenti di classe enterprise per sviluppare API utilizzando Node.js, basato su JavaScript, permettendo di scrivere applicazioni in modo nativo lato server.
Supporto software
Per LinuxONE di recente è stato eseguito il porting del linguaggio di programmazione Go, sviluppato da Google, progettato per costruire software semplificando l’attività degli sviluppatori e permettendo loro di utilizzare gli strumenti software che preferiscono. Ibm inizierà a rendere disponibile codice alla community Go in estate.
E grazie alla collaborazione con Suse in ambito OpenStack, i relativi tool saranno impiegati per gestire cloud pubblici, privati e ibridi su LinuxONE.
Inoltre Ibm ha dimostrato che LinuxONE Emperor è in grado di supportare fino a un milione di container Docker, consentendo alle imprese di estrarre informazioni dagli enormi volumi di dati generati dall’Internet of Things.
A tutta potenza
La famiglia LinuxONE (con Emperor e Rockhopper) sarà rinnovata a marzo per aumentarne la velocità e la potenza di elaborazione.
Sarà disponibile Open Platform (IOP), una serie di funzionalità standard di settore basate su Apache, per applicazioni nell’ambito degli analytics e dei Big Data. I componenti supportati includono Apache Spark, Apache HBase, ecc., oltre ad Apache Hadoop 2.7.1. Ibm ha anche ottimizzato il progetto Open Managed Runtime (OMR), miglioramento della tecnologia di virtualizzazione per i nuovi linguaggi di scripting dinamico per ambienti enterprise.
E con l’aggiunta di Ubuntu alle distribuzioni SUSE e Red Hat, salgono a tre le opzioni Linux.
[…] [VIA] […]