In un post sul blog di Red Hat, il Senior director business and architecture Michael Ferris, scrive che di per sé il cloud non è sarà mai sufficiente a soddisfare le esigenze It di classe enterprise.
Ecco perché, dice, serve un approccio ibrido al cloud, e perché, anche, serve avere tecnologie applicabili a più scenari di implementazione: dalle infrastrutture fisiche ai cloud pubblici, fino a quelle realtà intermedie.
Ma per avere un cloud veramente ibrido e aperto, osserva Ferris, le tecnologie opensource devono essere disponibili su tutto il cloud pubblico, da provider a provider, a prescindere dalla loro scalabilità o nicchia di business.
Per questo motivo a novembre dello scorso anno Red Hat ha fatto un accordo con Microsoft per rendere disponibili le tecnologie aperte, tra cui Red Hat Enterprise Linux, su Microsoft Azure.
Oggi Rhel è disponibile ondemand su Azure Marketplace.
Le immagini Rhel sono disponibili in tutte le aree, ad eccezione della Cina e di Azure Government, sono certificate da Red Hat e sono state sottoposte a test e verifiche in base al Certified Cloud and Service Provider Program, di cui Microsoft è partner premier.
Per gli utenti quindi non deve cambiare nulla a livello di sicurezza e affidabilità. Gli Isv potranno creare e implementare applicazioni certificate Rhel per Azure.