Il Sistema pubblico d’identità digitale è in decisa fase di lancio, come tutte le piattaforme che dovrebbero rendere digitale la gestione dei servizi pubblici italiani. All’iniziale ossatura di fornitori e di servizi si stanno aggiungendo molti altri stakeholders, e tra questi anche Aruba, che tra l’altro detiene i domini .cloud.
L’identità digitale Spid viene certificata con tre modalità, semplice, con token e con device, come spiega questo articolo. Entro giugno Aruba sarà accreditata per il livello 2 (token temporaneo) con un’ampia gamma di credenziali, per poi offrire anche soluzioni di livello 3 (con Smart Card – Hsm).
“Per diventare gestori Spid abbiamo investito circa 1 milione di euro, che avremmo potuto destinare altrove”, ad esempio al nuovo datacenter di Ponte S. Pietro, “non abbiamo fatto le corse e non siamo stati tra i primi tre certificatori, ma crediamo in Spid e ci siamo impegnati molto anche a livello pubblicitario”. A parlare è Simone Braccagni, Ad di Aruba Pec. D’altronde l’azienda opera fortemente nel documentale e Spid è una naturale evoluzione di quella gestione.
In realtà l’innovativo servizio esisteva sostanzialmente già da tempo: per fare un esempio, tutti i servizi di pagamento da banche ed altre modalità usa un’identificazione forte con token o device. Quindi non solo i clienti di Aruba, ma molti altri hanno già in uso soluzioni simili. In questo senso, quindi, l’arrivo di Spid ha una ricaduta anche sul mercato preesistente, come d’altronde succede sempre nell’evoluzione dell’uso delle tecnologie.
A fine 2015 l’azienda aveva 4,3 milioni di Pec attive, delle quali 1,3 milioni attraverso ordini professionali, e ben 3,9 milioni di firme digitali attive. Complessivamente circa 5 milioni di clienti, con una crescita annua a due cifre. “Puntiamo ad offrire Spid ai nostri clienti, contando sull’attivazione di servizi”, continua Braccagni; “che immaginiamo arriveranno nel 2017”; per norma Agid, l’accesso ai cittadini è al momento gratuito per 24 mesi e almeno un canale di identificazione dev’essere disponibile gratuitamente.
Un vantaggio forte di Aruba è lo sviluppo del software in house, che per il cliente è sempre positivo. Sempre con questa filosofia l’azienda ha appena lanciato iStrumentum, una soluzione completa di firma digitale ma soprattutto grafometrica per le necessità di Notartel, l’azienda del notariato. “La nostra tecnologia supporta anche le necessità di perizia calligrafica”, aggiunge Andrea Sassetti, direttore di Aruba Pec; è adatta a molti ambienti nei quali sono previsti documenti complessi e firme multiple, “com’è stato per la gestione delle assunzioni in Decathlon, che ha dimezzato i tempi e ridotto i costi”. Il mercato è aperto.