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Aggiornamento a Windows 10: adesso c’è più scelta

Mancano di fatto tre settimane alle scadenza fissata del 29 luglio, quando cesserà la possibilità di aggiornamento gratuito dalle precedenti versioni di Windows a Windows 10.

In queste settimane, sono state sollevate polemiche piuttosto dure sulle modalità scelte da Microsoft per invogliare – o forse sarebbe più corretto dire spingere – i suoi utenti a passare alla nuova versione del sistema operativo. Si contestava, soprattutto, il fatto che alcune delle schermate di invito all’aggiornamento proposte negli ultimi mesi di fatto non lasciassero all’utente alcuna libertà di scelta, imponendo semplicemente un upgrade immediato o uno posticipato di qualche giorno o qualche ora, ma in ogni caso irrinunciabile.

Una nuova schermata-invito

L’ultima versione della schermata di invito, invece, sembra scegliere la strada della correttezza.
All’utente viene proposta una schermata blu nella quale un messaggio chiaramente spiega:
Scusate l’interruzione, ma è importante. L’aggiornamento gratuito a Windows 10 scade il prossimo 29 luglio”.
Sotto, in caratteri più piccoli, un ulteriore messaggio: “Microsoft raccomanda l’aggiornamento a Windows 10, il Windows più sicuro di sempre. L’aggiornamento è gratuito e hai la possibilità di tornare indietro entro 31 giorni se ritieni che non vada bene per te. Prima di effettuare l’aggiornamento controlleremo la compatibilità. Oltre 300 milioni di persone hanno già effettuato l’upgrade. Aggiorna il tuo pc prima che l’offerta scada
Al piede, ed è questo l’aspetto più significativo della nuova schermata, le nuove opzioni lasciate all’utente: “Aggiorna ora”, “Ricordamelo più tardi”, “Ricordamelo ancora tre volte”, “Non ricordarmelo più”.
Il che presuppone dunque la possibilità di rifiutare in toto la proposta di upgrade.

Chi non visualizza la schermata?

La schermata non appare se il computer risulta non essere compatibile con il sistema operativo, là dove l’utente abbia già fatto l’aggiornamento per poi decidere il roll-back, ovvero abbia deciso di tornare al sistema operativo precedentemente in uso, oppure ancora se attraverso le chiavi di registro l’utente abbia disabilitato la funzione di aggiornamento.

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