Anche nel segmento dei processori è da tempo in corso una fase di consolidamento, con acquisizioni funzionali ad ampliare verso segmenti di mercato nuovi la portata dei player più tradizionali del comparto.
È notizia di queste ore l’accordo da 38 miliardi di dollari siglato tra Qualcomm e NPX.
Un’intesa più che mai strategica, dal momento che consente a Qualcomm di non restare vincolata al solo mondo degli smartphone – ricordiamo che la società è fornitrice di tutti i più importanti player del comparto – ma di estendere la propria presenza anche al mondo dei dispositivi connessi e in particolare al segmento automotive.
NPX, da Freescale a Qualcomm
A sua volta NPX, che ha sede a Eindhoven, lo scorso anno aveva effettuato un investimento da 12 miliardi di dollari per rilevare gli asset della statunitense Freescale, entrando così a pieno titolo sul mercato dell’elettronica e della componentistica per il mondo automotive.
Una volta completata l’operazione, le due società unite dovrebbero generare un fatturato annuo superiore ai 30 miliardi di dollari, mentre dalla fusione, Qualcomm si aspetta di riuscire a generare risparmi nell’ordine dei 500 milioni di dollari entro i primi due anni dall’acquisizione, il cui closing è previsto entro la fine del prossimo anno.