A pochi giorni dall’annuncio della scorsa settimana, con il quale Esprinet e Itway rendevano noto di aver raggiunto un accordo definitivo per la cessione di di Itway VAD ad Esprinet, abbiamo avuto modo di confrontarci con Cesare Valenti e Luca Casini, rispettivamente Executive vicepresident di Itway e direttore commerciale di V-Valley, per capire i razionali alla base dell’operazione.
Per Valenti il primo razionale è l’esperienza: “Veniamo da venti anni di esperienza nel mondo della distribuzione a valore. Probabilmente l’asset per il quale vi viene riconosciuta la maggiore expertise è la security, di cui ci occupiamo fin dall’inizio della nostra attività. Potremmo addirittura sostenere che il mercato della security è partito insieme a noi e continua ad avere un impatto rilevante, sia per quanto riguarda i numeri, sia per quanto riguarda i brand, sia per quanto riguarda le persone”.
Secondo Valenti, di fronte alla più classica delle scelte, Make or Buy, Esprinet ha scelto la seconda, soprattutto perché nel “Buy” rientra anche un team di persone, oltre trenta in Italia, che diventano 50 se si considera tutta l’area iberica, altamente skillate e preparate.
Il valore delle persone
Conferma il suo punto di vista Luca Casini, secondo il quale “in una operazione di questo genere il valore aggiunto è nei contratti che accompagnano l’acquisizione e nel capitale umano”.
E se da un lato entrano nel portafoglio di Esprinet brand come Check Point, Red Hat, Microfocus, Extreme Networks, dall’altro c’è un capitale di competenze indispensabili.
“Questa acquisizione si muove lungo la stessa linea che ha guidato l’analoga operazione con Edslan. Preservare ed esaltare sono le parole d’ordine, procedendo per pillar, non disordinatamente, rendendo i vasi comunicanti tra loro”.
Per Esprinet oltre alla sicurezza l’open source
Con Itway, dunque, Esprinet si focalizza sulla sicurezza. E non si tratta solo di major brand: “Arrivano anche brand minori, magari meno rilevanti sul fatturato, ma importanti per il completamento della proposta. Lavoriamo anche sull’impreziosimento del negozio”.
Ma non è solo la sicurezza.
Casini tiene a sottolineare che arrivano anche due brand come Red Hat e Microfocus che rappresentano per Esprinet una apertura importante verso il mondo dell’open source, finora non indirizzato in modo specifico.