Ultima chiamata per l’upgrade a Windows 10, non definitiva ma in termini di tempo. Microsoft ha pubblicato nel suo blog ufficiale l’offerta per l’aggiornamento all’ultimo sistema operativo non proprio per tutti ma rivolta a una specifica tipologia di utenti aziendali di fascia medio/piccola.
I clienti, afferma il post, che hanno sottoscritto i contratti Windows 10 Enterprise E3 ed E5 così come il Secure Productive Enterprise E3 ed E5 – a cui si aderisce solo attraverso un partner Cloud Solution Provider (Csp) – possono aggiornare Pc e device da Windows 7 o Windows 8.1 a Windows 10 Pro senza il bisogno di comprare una ulteriore licenza.
Con Windows 10 da una licenza per macchina a una per utente
I contratti citati nella proposta e introdotti a luglio 2016, costano rispettivamente 7 e 14 dollari per utente al mese, o 84 e 168 dollari all’anno e, contrariamente alla politica storica di Microsoft, prevedono il pagamento della fee a utente e non a device.
L’offerta è dedicata in particolare alle piccole e medie aziende e ha l’evidente obiettivo di spingere ulteriormente l’utenza aziendale all’aggiornamento delle macchine a Windows 10 Pro.
L’idea è di incentivare l’upgrade soprattutto sulle macchine meno performanti, a patto che siano compatibili, superando così la resistenza dei responsabili dei budget It a pagare una licenza per l’ultimo sistema operativo su una macchina non nuova.
In pratica, da quello che si evince dal post, durante l’anno di sottoscrizione ai contratti citati è possibile aggiornare Pc e devices a Windows 10 Pro che sono rimasti ai sistemi operativi precedenti, all’interno della stessa licenza. Infine, Microsoft sottolinea che la licenza Windows 10 Pro rimarrebbe anche se si decide di non rinnovare il contratto Enterprise E3 ed E5 dopo il primo anno.
Secondo gli ultimi dati disponibili, la base installata di una qualche versione di Windows 10 dovrebbe coprire circa il 15% del totale dei Pc presenti nel mondo o circa 300 milioni di device dal lancio. Windows 7 rimarrebbe il sistema operativo più popolare con più del 50% del totale delle installazioni mentre Windows Xp mantiene una quota di circa il 10%.