La novità di Satispay si chiama risparmi. Come ha detto Alberto Dalmasso, ceo della startup italiana già leader in Europa per i pagamenti digitali, “nel nostro percorso di realizzazione di strumenti che semplificano la vita ai cittadini, non ci fermiamo ai pagamenti, andiamo oltre, passiamo ai risparmi“.
Disponibile nel giro di dieci giorni sulla app, la funzione risparmi si colloca nell’alveo dell’arricchimento dei servizi al cliente, come quelli già attivi di ricarica telefonica e per il pagamento dei bollettini con PagoPA (disponibile da due settimane), utilizzabile per il pagamento Tari con il semplice inquadramento del Qr code.
L’orientamento al cliente non snatura il connotato “merchant first“di Satispay, che nasce, come ha ricordato Dalmasso, per dare una risposta alla lamentela tipica del negoziante italiano riguardo le alte commissioni di pagamento. Anzi, fa di più: predispone il risparmiatore a diventare futuro cliente diretto, utilizzando la piattaforma di pagamento digitale.
Con la app di Satispay infatti si possono curare vari salvadanai tematici (per esempio: vacanze, dentista, regali, previdenza), dove accantonare non solamente i resti delle spese digitali e i cashback ricevuti dalle campagne marketing, ma anche il risparmio periodico con un piano di accumulo o cifre saltuariamente accantonate ad hoc.
Nel futuro di questo filone di servizi c’è l’apertura di un vero e proprio un piano di risparmio parallelo, anche con la possibilità di ricorrere alla proposta di prodotti finanziari di mercato effettuata da parte dalla stessa Satispay.
Cashback uguale marketing automation
Satispay applica due tipi di cashback. Quello che avviene ogni venerdì è finanziato dalla stessa Satispay, come propria iniziativa di marketing. “Per farla spendiamo 18 euro per utente attivo” ha detto Dalmasso.
Durante la settimana il cashback è finanziato dagli esercenti, che attivano campagne marketing ad hoc. In genere viene applicato sulla prima transazione, con percentuale congrua, oppure a percentuale fissa, o anche incrementale, (da 2 fino al 10%). Il cashback, di fatto è la fidelizzazione al tempo dei pagamenti digitali. Applicandolo, in sostanza, si fa della chiara marketing automation.
In sostanza, Satispay si sta configurando come soggetto abiltatore alla gestione dei risparmi alternativo e ubiquo: senza agenzie sul territorio, ma presente sui dispositivi mobili tramite una app.
Una piattaforma internazionale: «il vento è cambiato»
Nel presentare il nuovo filone di servizi, che apre dunque ancora di più lo spazio di sovrapposizione fra Satispay e gli operatori del risparmio tradizionale (banche, ma anche assicurazioni) Alberto Dalmasso si è soffermato sulla nuova tranche di finanziamento arrivata alla società.
Si tratta di 10 nuovi milioni di euro sottoscritti da investitori italiani, ma stavolta anche esteri. Qui Dalmasso ha tenuto a sottolineare l’importanza del round cosmopolita.
«E vero che oggi siamo attivi solo in Italia – ha detto – ma il vento è cambiato. Il venture capital non è forte da noi come altrove in Europa, e c’era una sorta di snobismo verso aziende tecnologiche attive solo in Italia. Ora invece gli investitori internazionali ci vedono e puntan o su di noi».
Tante le startup di pagamenti digitali nate in Europa negli ultimi anni, «ma i nostri numeri a livello europeo non li ha raggiunti nessuno. L’estate scorsa,in occasione dell’aumento di capitale da 18,3 milioni, alcuni investitori esteri si sono avvicinati. Anche se avevamo cassa per due anni, abbiamo deciso di fargli spazio».
Per essere leader a livello internazionale, ammette Dalmasso, servono però investimenti di altra dimensione, tagli da cento milioni. «Comunque per ora beneficiamo dell’interesse da parte di chi è esperto di private equity e di sistema di pagamenti». Si tratta di Copper Street Capital (fondo UK), Endeavor Catalyst e Geyhound Capital.
Loro, insieme a Banca Valsabbina, Sparkasse Cassa di Risparmio di Bolzano e Club degli Investitori di Torino, hanno sottoscritto 10 milioni di euro di capitale.
«Abbiamo attirato investitori che avranno un ruolo quando ci sarà il round C nel 2019», ha chiosato Dalmasso.
100 milioni è il valore di Satispay pre-aumento di capitale
I numeri di Satispay
A oggi la società di Dalmasso ha raccolto 37 milioni di investimenti, attivato 44mila negozi, 340mila utenti iscritti al servizio. Più di mezzo milione di operazioni di pagamento gestite al mese.
120 aziende si iscrivono ogni giorno a Satispay.
Su Satispay poggiano 20mila ecommerce della Pubblica amministrazione (come il Comune di Milano o l’Automobile Club d’Italia). Con il trend attuale a fine anno saranno 60mila.
«Molte banche hanno capito che possono collaborare con noi, così come in passato hanno fatto con i circuiti di credito e MasterCard – ha concluso Dalmasso – . A oggi sono 130 le banche che collaborano con noi. E poi ci sono i grandi brand del retail. Per loro abbiamo integrato Satispay nativamente nei principali registratori di cassa del mercato».
raro esempio di quando sono le banche a bussare alla tua porta, ora e’ presente anche nei pos