Pure Storage, fornitore di piattaforme storage all-flash, porta su cloud pubblico un’offerta di servizi enterprise per gestire e ottimizzare l’utilizzo dei dati aziendali.
Lo ha spiegato il Regional Manager di Pure Storage in Italia, Mauro Bonfanti, presentando i Pure Storage Cloud Data Services, una suite di nuove offerte cloud su Amazon Web Services (AWS) con cui i clienti possono investire in una singola architettura storage che unifica l’implementazione dell’applicazione sia on-premise sia nel cloud: «estendiamo la data platform con un nuovo prodotto, una funzionalità e una tecnologia».
Di fatto i Pure Storage Cloud Data Service permettono ai clienti di adottare più facilmente un’architettura in cloud ibrido.
Il prodotto è il Cloud Block Store su AWS, la funzionalità è lo snap to cloud, copia su cloud sempre su AWS, la tecnologia è quella proveniente dalla recente acquisizione di StorReduce.
Alfredo Nulli, EMEA Cloud Architect della società ha spiegato che si tratta di annuncio per clienti maturi, per chi il cloud sa utilizzarlo.
Oggi i servizi sono per Amazon Web Services, ma PureStorage prevede in futuro di fornirli anche su Google e Azure, avvalendosi anche della tecnologia di StorReduce, che è multi cloud.
In sostanza si va creando un flash array su AWS, visualizzabile e gestibile come se fosse fisicamente presente.
Perché le tecnologie di gestione dati con storage flash che ora sono on premise vengono messe su cloud?
«Perché ce lo chiedono i clienti – ha spiegato Nulli – per i quali significa gestire i propri dati usando gli stessi tool di gestione, le stesse Api».
Come si rapporta con l’analoga offerta di gestione storage ABS di Amazon? «Su AWS per forza di cose la proposta deve essere di taglio general purpose. Noi garantiamo una affidabilità enterprise, come la data reduction e deduplica. Mettiamo a disposizione prestazioni e spazio come se lo storage fosse in casa».
E poi, specifica Nulli, la scelta di AWS non è univoca.
La gestione del dato deve diventare multicloud, e PureStorage lavora su questo fronte per abbracciare anche gli altri cloud provider.
Venendo agli annunci, il prodotto Cloud Block Store è un block storage di livello enterprise che opera su AWS. Progettato per far sì che le applicazioni mission-critical possano funzionare ininterrottamente nel cloud, Cloud Block Store consente la mobilità ibrida e fornisce nuovi servizi di storage per soddisfare le richieste di applicazioni web-scale.
Consente di avvalersi delle appliance storage all flash utilizzando AWS come infrastruttura. «Non si usa una sola componente – spiega Nulli – ma un array, una mini infrastruttura con più istanze AWS».
Cloud Block Store consente anche di fare disaster recovery, se lo si installa su due zone di AWS differenti, queste adottano le policy dell’azienda.
È disponibile in versione beta pubblica limitata. L’uscita della versione definitiva è prevista per la metà del 2019.
CloudSnap è una funzionalità del sistema operativo, che consente di spostare copie di dati su S3. Permette agli snapshot FlashArray di essere inviati facilmente ad Amazon Simple Storage Service (Amazon S3) consentendo in tal modo un’adeguata protezione a costi vantaggiosi – oltre ad un recovery flessibile sia on-premise sia sul cloud.
CloudSnap è disponibile da subito.
Pure Storage, i prodotti on premise
La linea di prodotti FlashArray//X all-flash costruita per lo Shared Accelerated Storage.
La famiglia all-NVMe FlashArray//X rende veloce database, ambienti virtualizzati, iniziative test/dev e applicazioni web-scale, senza alcun costo aggiuntivo.
A marzo l’azienda ha presentato AIRI, infrastruttura completa AI-Ready per sviluppare attività di Deep Learning scalabili, nata dalla sinergia tra Pure Storage FlashBlade e NVIDIA DGX1. Con utilizzi dalla genomica al Machine Learning, senza escludere Intelligenza Artificiale, IoT e molti altri, FlashBlade e AIRI sono in grado di gestire i carichi di lavoro complessi e di supportare le innovazioni.
StorReduce è una tecnologia per il tiering fra on premise e cloud. Di fatto è una tecnologia di deduplica cloud-native, creata per abilitare il trasferimento dei dati non strutturati da e verso il cloud in maniera rapida semplice ed economica sullo storage AWS S3.
«Si tratta di mettere a lavorare i dati freddi, come si fa con ambienti di sviluppo, di test, di ripristino – spiega Nulli – . Oggi nei passaggi tra flash, disco e nastro ormai ci sono differenze abissali. Se spostiamo dati strutturati non c’è problema. Il punto è movimentare dati non strutturati. I costi di trasferimento sono alti. Traferire un dato freddo su AWS costa zero, riprenderselo costa. StorReduce, allora abilita una strategia flash to flash to cloud».
StorReduce sarà presto disponibile in beta pubblica limitata. La disponibilità della versione finale è prevista per la prima metà del 2019.