Nel 2019 il mercato delle UC&C vedrà l’inizio della fine di una categoria, quella dei system integrator. Non lo dico io ma i numeri. Il nuovo paradigma introdotto da internet prevede che beni e servizi arrivino direttamente al consumatore. È l’effetto Amazon: si elimina la mediazione tra domanda e offerta”, dichiara Stefano Osler, CEO di Wildix.

Per questo i system integrator che finora hanno svolto la funzione di rivenditori di prodotti altrui non hanno più ragione di esistere. Ed esisteranno sempre meno”.

In questo scenario il compito e la sfida di Wildix sarà salvare queste aziende di system integration e accompagnarle nella trasformazione in Managed Service Provider. Il mercato sarà infatti sempre più in mano a questi nuovi professionisti, che vendono soprattutto le proprie competenze as a service e in quest’ottica Wildix lavorerà per formare MSP e renderli autonomi grazie alle proprie tecnologie e competenze.

Il 2018 di Wildix: crescita e nuovi stimoli dagli USA

Rispetto all’anno precedente Wildix è cresciuta del 46%. Il mercato con l’incremento maggiore è quello USA. Questo perché quella regione era in mano ai cosiddetti Walking Dead Vendors che proprio in Usa sono nati. E proprio nella loro patria sono meglio conosciuti per quello che sono: zombies senza niente più da dire. In un mercato stantio fatto per lo più da vecchi vendor con modelli di business datati, Wildix è stato una boccata d’aria fresca.

La risposta del mercato USA ha dato anche tanti nuovi stimoli. Infatti, proprio dagli Stati Uniti stiamo imparando molto; ogni giorno riceviamo e raccogliamo molti spunti su cui lavorare per migliorare la nostra azienda e la nostra offerta”, dichiara Osler.

I trend emergenti secondo Wildix

Nel mercato delle Unified Communication & Collaboration è in atto il cambiamento da sistemi on premise a quelli as a service. I clienti finali cercano tecnologie in grado di creare valore per le loro aziende, mentre i system integrator dalla vecchia mentalità sono ancora convinti di sopravvivere vendendo centralini.

In realtà la domanda oggi è di tecnologie in grado di portare vantaggi e valore. Per questo il nostro mercato non potrà mai appiattirsi diventando mercato di commodity”, prosegue Osler. “Se, ad esempio, consideriamo i carrier, i loro prodotti sono commodity e continuerà il processo di consolidamento dei grandi operatori che cannibalizzeranno i piccoli. I clienti finali compreranno da carrier sempre più grandi, ai quali non importa portare valore al cliente tramite il loro prodotto”.
Non funziona così per le UC&C, che al contrario dei carrier diventeranno un settore di Managed Service Provider sempre più specializzati.
Per questo Wildix crede nella formazione come elemento in grado di dare un vantaggio competitivo anche ai propri partner e, sempre per questo, l’azienda ha creato UNICOMM, un percorso formativo che riguarda il processo del valore, dalla sua creazione in fase di vendita – value selling – alla sua consegna al cliente nel più breve tempo possibile – secondo il metodo kanban.
Questo finora ci ha portato un vantaggio strategico e operativo. Non solo a noi ma anche agli MSP, ex system integrator che hanno imparato a dare ai loro servizi quel valore che i carrier ignorano”, commenta Osler.

Le novità per i partner

Al primo UC Summit di Barcellona, che si terrà i prossimi 18 e 19 febbraio, verranno presentati prodotti davvero innovativi, frutto di un intenso anno di progettazione. Questi prodotti saranno utili a far capire ancora una volta la differenza tra comprare una commodity e una UC&C da un MSP Wildix specializzato.

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