Cosa succederà nel corso del 2019 in tema di gestione database? A offrire alcune previsioni è Oracle, azienda che indubbiamente, in fatto di database, rappresenta la tradizione, ma anche il futuro, basti pensare all’iniziativa per un database autonomo.
Lo fa tramite proprio blog, con un intervento di Sherry Tiao, esperta di big data, che illustra le tendenze del database management.
1. Automazione nella manutenzione
Molte attività di routine della gestione database sono già state automatizzate negli ultimi anni. Nei prossimi anni, secondo Oracle, i tradizionali database in locale saranno sempre più in competizione con i deployment cloud-native. E sempre più spesso queste implementazioni cloud-native saranno database autonomi con gestione database hands-free.
Ciò significa che si evolverà verso un minore coinvolgimento dell’ambiente fisico e del database reale. Invece, ci sarà un maggiore coinvolgimento nella gestione e nell’utilizzo dei dati.
I dati stessi saranno sempre più preziosi e generatori di valore, man mano che diventerà più facile gestirli e usarli. Le professionalità evolveranno e si adegueranno a questo panorama in evoluzione. Lo si può già vedere, oggi, con la crescente popolarità di lavori quali data scientist e data engineer. Il focus siu sposterà dunque dalla gestione del database all’efficace utilizzo dei dati.
2. La sicurezza del database diventerà sempre più importante
Questo non dovrebbe essere una sorpresa, sottolinea Sherry Tiao. Eppure, sfortunatamente, si sentono continuamente notizie su violazioni della sicurezza. Le minacce alla sicurezza diventeranno sempre più comuni man mano che altri attori realizzano il valore dei dati e come sfruttarli a proprio vantaggio. Un recente Oracle Threat Report prevede che il numero di eventi di sicurezza aumenterà di 100 volte entro il 2025.
Semplicemente, non è più possibile per gli esseri umani rilevare, correlare, analizzare e quindi affrontare tutte le minacce in modo tempestivo. Quindi, cosa possono fare i professionisti IT per affrontare questo problema? Molti si rivolgono a soluzioni autonome: monitoraggio e audit autonomi possono identificare molti problemi e minacce al database. Sono in grado di monitorare i setting del servizio cloud, notificare i DBA delle modifiche e prevenire configuration drift. Con ciò, consentendo ai professionisti IT di ripristinare le impostazioni approvate in qualsiasi momento.
Disporre di un database autonomo che utilizza il machine learning per rilevare le minacce e fermarle, consente di concentrarsi sull’estrarre più valore dai dati e ottenere migliori risultati di business.
3. Gli standard di affidabilità, disponibilità e prestazioni si alzeranno
L’affidabilità, la disponibilità e le prestazioni del database sono sempre state importanti e nel 2019 continueranno a esserlo. La gestione autonoma dei dati porterà queste funzionalità al livello successivo. Ad esempio, le funzionalità di machine learning del database autonomo possono applicare automaticamente patch ai sistemi nel momento in cui vengono rilevate vulnerabilità. La gestione autonoma dei dati migliorerà l’uptime e aumenterà anche la sicurezza.
Ciò significa che gli standard diventeranno ancora più elevati. Tuttavia, anche se le patch software vengono applicate automaticamente in background e tutte le azioni sono controllate, i DBA dovranno comunque monitorare gli audit trail ed eseguire azioni se necessario.
4. Il volume dei dati continuerà a crescere
La dimensione dei dati non è un fattore importante quando si considera la produttività dei DBA. È però importante quando si pensa al numero di istanze e alla varietà di marchi e versioni di database.
La questione che gli amministratori di database dovranno considerare è come gestire questo volume in crescita di dati in modo efficiente. Sarà un fattore determinante per il passaggio al cloud. Ciò, poiché il provisioning della maggior parte dei database cloud può richiedere meno di 40 minuti, rispetto alle settimane dei tradizionali metodi on-premise.
5. Il provisioning del database diventerà ancora più automatizzato
Al giorno d’oggi, evidenzia Sherry Tiao, il 95 percento dei DBA ancora crea e aggiorna manualmente i database. Ma il provisioning automatizzato del database sta diventando più popolare man mano che migliora, con ogni nuova iterazione.
Man mano che i dati crescono e aumenta la necessità di analisi basate sui dati, gli amministratori di database dovranno aiutare le aziende a ottenere dati più velocemente, per soddisfare le esigenze aziendali.
Per quanto riguarda Oracle stessa, il 2018 è stato un anno importante, per la release 18c e per Oracle Autonomous Database (vedi qui e qui).
Secondo Oracle, stiamo assistendo a come l’apprendimento automatico combinato con un database moderno e automatizzato stia rivoluzionando il modo di utilizzare i dati. E, con le più recenti soluzioni, Oracle è pronta ad affrontare le sfide che il 2019 e i prossimi anni ci riserveranno.
A questo link del sito Oracle è possibile scaricare l’ebook completo “Database Management Predictions 2019”.