Per l’utente finale la fine di Isdn (Integrated Services Digital Network) dovrebbe esser una evoluzione trasparente. Mentre BT nel Regno Unito e Orange in Francia hanno annunciato la fine dell’Isdn per il 2025, e in Italia il decommissioning è stato descritto dall’ex incumbent Tim in questo documento tecnico, KPN nei Paesi Bassi interromperà i suoi servizi l’1 settembre di quest’anno, mentre in Australia non è più possibile effettuare ordini Isdn a Telstra dal 31 gennaio di quest’anno. Nei prossimi due anni, sarà quasi impossibile ordinare nuove linee Isdn nella maggior parte dei paesi del mondo e entro il 2025 ci saranno meno di 10 paesi in tutto il mondo in cui l’Isdn rimarrà disponibile.
L’urgenza di trasformazione, in ultima analisi, dipende dalla distribuzione geografica dei siti e dai piani di espansione e consolidamento dell’azienda.
Torniamo sull’argomento con Massimo Dino Ceresoli, Head of Global Services – Southern Europe di Orange Business Services che ci spiega dal punto di vista di un operatore di telecomunicazioni la migrazione da Isdn a SIP è stata una trasformazione enorme.
Anche se il Sip (Session Initiation Protocol), ci ricorda Ceresoli, è stato sviluppato 20 anni fa, ci è voluto un decennio perché il settore lo accettasse come standard de facto delle comunicazione: esistevano problemi di compatibilità e standard proprietari, differenze nei livelli di servizio, gestione della capacità e, in fondo, si faceva semplicemente fatica ad accettare che il Sip potesse essere altrettanto affidabile e sicuro delI’Isdn.
Perciò un gestore IT/telecom deve trovare un equilibrio tra i seguenti approcci:
- Il percorso di “migrazione obbligata”: non ho scelta perché il paese X, Y o Z non lo offre più e mi limiterò a sostituire l’Isdn con il SIP
- Il percorso “Sip centralizzato”: sfrutto la fine dell’Isdn per razionalizzare i miei fornitori di telefonia aziendale e la spesa
- Il percorso “cloud UC”: voglio un’esperienza di collaborazione unificata senza soluzione di continuità per i miei utenti
Migrazione, SIP centralizzato e cloud
La migrazione al Sip trunking all’interno di un ambiente di telefonia aziendale deve essere considerata in tre passaggi: la funzione principale delle chiamate in uscita; il “Partial unplug”, che aggiunge chiamate in entrata (“DDI” / “DID”); e infine il “full unplug”, che elimina completamente i legami con il gestore tradizionale incorporando servizi come chiamate di emergenza e numeri non geografici (numeri verdi, servizi premium).
Maggiore è il volume di traffico che può essere trasferito a un’unica infrastruttura “centrale” di Sip trunk, maggiori saranno i risparmi in virtù di quattro criteri.
- Risparmi generati sul traffico: maggiore è il volume, minore è il costo
- Risparmi sull’infrastruttura locale: con il “full unplug”, non sono più necessarie apparecchiature in loco dedicate alla voce. La voce viene gestita come una categoria di traffico specifica su SD-WAN
- Risparmi grazie al multiplexing: con una capacità di circa 210 chiamate simultanee su un trunk centrale, è possibile sostituire l’equivalente di 10 siti, ciascuno con un dimensionamento per 30 chiamate simultanee nelle ore di punta
- Risparmi grazie alla standardizzazione: semplificazione delle denominazione in tutti i paesi
Alcuni fornitori di Sip trunking offrono persino portali digitali per effettuare ordini e implementare le operazioni voce più comuni direttamente, aiutando i team IT a concentrarsi su ciò che conta: rispondere ai requisiti aziendali e garantire la massima soddisfazione degli utenti finali.
In sintesi, si può prevedere un risparmio di costo del 50% quando si implementa la soluzione “SIP centralizzata” rispetto al percorso “migrazione obbligata”.
Mentre la migrazione a Sip dovrebbe essere invisibile per l’utente finale, il “cloud UC” offre miglioramenti tangibili: un’esperienza dell’utente senza soluzione di continuità tra i diversi dispositivi, collaborazione ovunque e persino la possibilità di un’integrazione nei processi aziendali.
Per un responsabile IT questo approccio è molto simile al concetto di SIP centralizzato.