Un unico pannello per gestire lo storage primario, secondario e quello nel cloud, archiviazione e backup. Un sogno per qualsiasi IT manager alle prese con l’ottimizzazione dei dati critici, che DataCore Software ha inteso tradurre in realtà con una piattaforma di unified storage.
Lo ha fatto con DataCore One, un sistema di visione dell’intera infrastruttura di storage, pensato per accelerare l’adozione del software-defined storage nei data center enterprise, nel cloud e nell’edge, centralizzando comando e controllo di storage primario, secondario e archiviazione.
Come ha detto il ceo di DataCore, Dave Zabrowski, “non esiste un competitor che copre tutto lo spettro di gestione dello storage come facciamo noi”.
Con ciò Zabrowski, uomo della Silicon Valley, alla sua quarta esperienza da Ceo e in precedenza anche general manager di Hp dove era responsabile della business unit server enterprise, storage e pc, ha inteso dire che la proposta DataCore si colloca sopra le piattaforme esistenti in azienda.
Lo fa a prescindere dalla loro composizione, e le gestisce, ora anche in senso predittivo, che è quello che interessa maggiormente oggi un IT manager alle prese con il bilanciamento delle attività sui dati critici, la conservazione degli stessi, la trasformazione dei dati in informazioni di business.
Al centro della visione DataCore One c’è dunque il nuovo motore di analisi predittiva basato su cloud, il DataCore Insight Services (DIS), che propine informazioni dettagliate provenienti da una vista totalei sullo storage a livello infrastrutturale.
Il control plane SaaS si basa sulla telemetria e sull’apprendimento collettivo ispirato dall’esperienza di migliaia di clienti in tutto il mondo per identificare i problemi nelle fasi iniziali, offrire raccomandazioni in merito alle best practice e pianificare la capienza.
DataCore in Italia
Country manager per il nostro paese è Remi Bargoing, che guida uno staff di quattro persone che si occupano di sales e marketing. La società ha oltre 500 clienti, fra medio grandi aziende, enti e organizzazioni, 130 partner totali, di cui 76 pienamente attivi, 3 distributori e ha formato e certificato sul territorio oltre 250 persone. Sarà questo numero a crescere nei prossimi mesi, dato che la strategia di Bargoing è rendere ancora più capillare la conoscenza della tecnologia DataCore.
In DIS l’unione di machine learning e intelligenza artificiale identifica anomalie in corso o ne prevede l’insorgenza nell’infrastruttura di storage dei dati, e il motore integrato indica i correttivi più appropriati.
I passaggi sono automatizzati e possono essere eseguiti da remoto via web oppure implementati on premise dietro il firewall, se imposto dalle policy di sicurezza.
Il valore risultante si traduce in riduzione dei downtime, risposte più rapide, maggiore efficienza e sostanziali risparmi sui costi. Chi usa container, macchine virtuali e host bare metal può trarre beneficio dai pool di storage virtuale che automaticamente posizionano i dati caldi, tiepidi e freddi nella categoria di storage più adatta.
Inizia la stagione delle appliance
A complemento di DataCore One arrivano vari componenti, tra cui un’appliance iperconvergente (HCI) flessibile, un sistema di licensing su abbonamento, un servizio di analisi basato su cloud.
La nuova famiglia di appliance DataCore HCI-Flex è stata sviluppata da DataCore in nove mesi.
Zabrowski l’ha definita il “datacenter easy button“, a sottolinearne l’immediatezza d’uso: installazione plug and play, cionfigurazione in un’ora, capacità di aggiungere capacità in modo indipendente, connessione fino a 64 nodi (fra storage esterni e server) e high availability già con due nodi.
L’appliance unisce la tecnologia dei sistemi iperconvergenti con la flessibilità del software-defined storage. Si possono scegliere tra diverse configurazioni 1U e 2U con preinstallati VMware vSphere o Microsoft Hyper-V.
Sono compresi tutti i servizi dati previsti dal software defined storage DataCore: smart caching, thin provisioning, auto-tiering dinamico e accelerazione Parallel I/O,.
Una volta installata l’appliance HCI-Flex può organizzare in pool e gestire non solo lo storage interno, ma anche i sistemi di storage esterno, indipendentemente dal produttore o sottostante tecnologia.
L’ex-ceo
Con la nomina di Dave Zabrovski il precedente Ceo e fondatore, George Teixeira ha acquisito il ruolo di presidente esecutivo, per lavorare su iniziative strategiche per DataCore. Tra queste quella di portare l’azienda a un nuovo livello di crescita, offrendo soluzioni software che permettano di utilizzare i dati in tempo reale e consentano ai dipartimenti IT di migliorare aspetti economici, disponibilità e reattività dei sistemi.
L’appliance HCI-Flex consente anche di scalare in modo indipendente capacità di calcolo e storage.
In uffici e filiali remote o in situazioni di edge, una coppia di sistemi HCI-Flex in mirroring sincrono garantisce disponibilità senza la complessità e il costo dei cluster a tre nodi, e può anche aggiungere una terza replica asincrona a un sito centrale on-premise o a un cloud pubblico.
Software rinnovato, protetto e in abbonamento
Oltre a una revisione completa dell’interfaccia utente, l’ultima versione software di DataCore comprende funzionalità di automazione con cui comandare e controllare l’intero set di servizi dati attraverso una vista a volo d’uccello utilizzando workflow intuitivi per provisioning, protezione e monitoraggio dell’intera infrastruttura di storage.
Si programma con una libreria di REST API, mebtre una tecnologia di crittografia dei dati inattivi introduce sicurezza avanzata sui pool dei vari array di storage, utilizzando algoritmi crittografici XTS-AES a 256-bit di livello militare che possono essere applicati ai più diversi sistemi di storage.
DataCore introduce un nuovo modello di licensing basato su abbonamento, pensato per le organizzazioni che desiderano ridurre il Capex: ora si può scegliere tra licenze perpetue o in abbonamento.
Entrambe le proposte comprendono supporto e aggiornamenti software.
Tutte le licenze si basano sulla capienza, con un costo per TB e indipendentemente dal numero di nodi utilizzati.