Sono senz’altro molto utili, soprattutto in una casa o un ufficio connessi, ciononostante gli assistenti vocali suscitano anche comprensibili preoccupazioni negli utenti per ciò che concerne la privacy.
Apple ha recentemente pubblicato un documento in cui spiegava gli accorgimenti che intendeva prendere per migliorare la privacy degli utenti che interagiscono con l’assistente vocale Siri, alla luce della notizia emersa riguardante il personale umano che ascoltava conversazioni a campione.
È ora il turno di Google, che si trova non di rado a dover affrontare critiche su come il suo ecosistema gestisce i dati degli utenti, nel rispondere alle preoccupazioni sul processo in cui esperti linguisti hanno la possibilità di ascoltare e trascrivere dati audio dall’Assistente Google, al fine di contribuire a migliorare la tecnologia vocale per le diverse lingue.
In un post sul proprio blog, Google ha informato di aver immediatamente messo in pausa a livello globale questo processo di trascrizione umana, quando l’azienda è venuta a conoscenza delle critiche da parte degli utenti, per poter indagare e condurre una revisione completa dei sistemi e dei controlli. Inoltre, Big G ha condiviso qualche dettaglio su come questo processo funziona e su quali accorgimenti prevede di introdurre per il futuro.
Di default, ha spiegato l’azienda, Google non conserva le registrazioni audio degli utenti. Google memorizza i dati audio in seguito all’opt-in dell’utente, quando questi attiva l’opzione Attività vocale e audio nelle impostazioni (è dunque una buona idea verificare la propria configurazione di Google Assistant). È inoltre possibile visualizzare le interazioni passate con l’Assistente ed eliminare qualsiasi di queste.
L’adesione alla registrazione della voce da parte di Google, sostiene l’azienda, aiuta l’Assistente a riconoscere meglio la voce nel tempo e a migliorare la tecnologia in generale.
Google ha annunciato di essere in fase di aggiornamento delle impostazioni, per evidenziare che quando si attiva l’opzione VAA (Voice & Audio Activity, Attività vocale e audio), i revisori umani possono ascoltare i frammenti audio dell’utente. Gli utenti di Assistant esistenti avranno la possibilità di rivedere queste impostazioni, afferma l’azienda, e di confermare le proprie preferenze prima che Google riprenda qualsiasi processo di revisione umana.
Nel processo di revisione umana, assicura Google, viene adottata una serie di precauzioni per proteggere i dati: gli snippet audio non sono associati ad alcun account utente e gli esperti ne ascoltano solo una piccola percentuale, circa lo 0,2 percento di tutti gli snippet e solo da utenti con l’opzione Attività vocale e audio attivata. Per il futuro, Google assicura che aggiungerà maggiori protezioni di sicurezza a questo processo, incluso un ulteriore livello di filtri per la privacy.
Google ha dichiarato anche di essere al lavoro per implementare ulteriori misure per identificare meglio le attivazioni involontarie ed escluderle dal processo di revisione umana. Inoltre, l’azienda aggiungerà presto anche un modo per regolare la sensibilità che i dispositivi abilitati con Assistente Google offrono per la frase di attivazione.
Tra le intenzioni di Google c’è poi quella di ridurre al minimo la quantità di dati archiviati, anche riguardo all’Assistente. Ad esempio, eliminando automaticamente la gran parte dei dati audio associati all’account, che sono più vecchi di qualche mese. La nuova policy dovrebbe arrivare entro l’anno.
È possibile verificare la propria configurazione nella pagina dell’Assistente Google.