Il Talent Garden Calabiana è stata la sede prescelta da Konica Minolta per la presentazione italiana di Workplace Hub.
Si tratta di una soluzione ideata e pensata per un target che si adatta perfettamente al cuore pulsante del nostro Paese: le piccole e medie imprese; una combinazione di software e hardware che abilita le imprese a printing e imaging.
Alberto Steffenini, Marketing Director di Konica Minolta Italia ha ricordato che il gruppo fattura circa 8 miliardi di euro, e da 140 anni propone costante innovazione tecnologica. Spesso riuscendo ad anticipare tendenze di mercato. Ad esempio, uscire dal settore fotocamere digitali nel 2006 è stato lungimirante: è storia nota quanto gli smartphone abbiano cannibalizzato questo verticale.
Il digital office è il naturale terreno di caccia di Konica Minolta, comprendendo in questo certamente anche la sicurezza sia interna che perimetrale.
Nei servizi IT, Konica Minolta assiste tutti i professionisti della stampa ad ogni livello, dai fogli tradizionali, arrivando fino al packaging.
La stampa industriale per il mondo tessile è altrettanto florida e presenta interessanti prospettive di crescita.
Ma gli impegni della azienda vanno oltre, utilizzando tecnologie ottiche per verificare la tostatura dei chicchi di riso, o la qualità delle farine per pasta.
La realtà aumentata è uno dei segmenti in crescita, e non possiamo non citale il medical, da sempre uno dei cavalli di battaglia di Konica Minolta.
Una serie di acquisizioni mirate e di partnership (come quelle con Sophos, Microsoft e Acronis) permettono alla società di essere attiva in tutti i principali fronti tecnologici necessari per essere un punto di riferimento nella trasformazione digitale.
A presentare un quadro di insieme della situazione italiana è stata Giorgia Sali, Ricercatrice Senior Osservatorio Digital Innovation Politecnico di Milano.
Le Pmi, pur avendo sinteticamente le stesse esigenze di investimento rispetto alle enterprise (digitalizzazione, business intelligence, Erp e Crm), vedono tuttavia fermi al palo gli investimenti.
Il gap è facilmente individuabile nella grave carenza di competenze: solo il 12% delle piccole aziende possono contare su addetti specialisti ICT, contro oltre il 72% delle grandi aziende (dati Osservatori.net)
Anche il mercato IT mostra analoghe tendenze, e purtroppo 1 Pmi su 10 non ha alcuna soluzione di difesa informatica. La metà di esse circa ha messo in campo un sistema di protezione comune largamente insufficiente.
Per quanto attiene al cloud computing (che in in Italia vale 2,35 miliardi di euro) solo il 10 % ne fa uso, e addirittura il 58% delle piccole e medie imprese non dimostra alcun interesse per il cloud.
Le motivazioni sono diverse, fra tutte la scarsa cultura informatica e la paura verso la perdita di controllo dei dati.
Infine, il digital workplace. Nelle Pmi sono largamente diffusi Wi-Fi e area di stampa condivise, ma lo smart working è ancora molto lontano dall’essere accettato o anche solo preso in considerazione. In sintesi, solo l’8% delle PMI fa uso dello smart working, contro oltre il 56% delle grandi aziende.
Si tratta di un limite significativo, dato che questa modalità di lavorare permette di evitare lo stress di trasferimenti, migliora l’equilibrio fra vita lavorativa e professionale e aumenta la produttività.
Fattore di rilievo, lo smart working aumenta le chance per una azienda di attirare le migliori risorse sul mercato.
L’osservatorio, sintetizzando, ritiene che le Pmiscontino una scarsa visione di insieme, unita alla adozione di tecnologie solo a silo, senza un verso percorso di trasformazione digitale. Inoltre, non poter assumere adeguate competenze peggiora una situazione già lontana dalla ottimizzazione
Davide Raggi, Product Manager It Services Konica Minolta, ha sottolineato la complessità dell’information technology in azienda. Un problema ancor più sentito per le Pmi che ben di rado possono dotarsi delle migliori risorse disponibili sul mercato.
Per ridurre l’impatto negativo di questi elementi, Konica Minolta propone Workplace Hub.
Un mix di hardware, software e servizi che sgrava le piccole e medie imprese dell’onere di gestione, ma consentendo alla azienda il controllo essenziale sulla stessa.
Come funziona Workplace Hub
Workplace Hub è il frutto della collaborazione con numerose aziende, ognuna delle quali ha fornito un importate contributo nella realizzazione di una soluzione che – continua il manager italiano – ben si sposa alla specificaà realtà italiana, fatta di un numero enorme di PMI, ma anche piccoli uffici pubblici locali o sedi distaccate di grandi aziende.
Grazie a Workplace Hub, gli utenti avranno modo di apprezzare i vantaggi della trasformazione digitale senza sentirne il peso. Anzi, sgravando le aziende dei compiti di routine, spesso time spending.
La proposta di Konica Minolta comprende un server HPE protetto dalla sicurezza di Sophos. La connettività è ampia, e per la gestione di qualsiasi criticità inerente al server o alla multifunzione digitale le organizzazioni possono contare sulla gestione remota della società giapponese.
La console messa a disposizione delle aziende clienti, semplice ed efficace, permette agli amministratori di gestire livelli di autorizzazioni degli utenti, gestendo le app direttamente tramite cellulare.
La facilità della interfaccia è disarmante ed efficace. Fra le smart feature, citiamo la prioritizzazione dei task, o lo smart search: una ricerca evoluta che comprende tanto l’on premise quanto le risorse in cloud delle aziende.
L’applicazione svolge la ricerca in modo davvero innovativo, restituendo risultati coerenti con la funzione aziendale dell’utente che ne ha fatto richiesta.
L’accesso che Konica Minolta garantisce al marketplace proprietario permette all’utente (laddove provvisto di adeguate autorizzazioni) di installare ulteriori app, utili ad incrementare la produttività.
Infine,il manager ricorda che Workplace Hub è erogato a canone, e consente serenità sui costi della azienda cliente e a Konica Minolta di gestire agevolmente la soluzione offerta: la sicurezza grazie alla partnership di Sophos, e i backup attraverso Acronis (che si occupa anche di verificare la coerenza del backup stesso).
Un brillante esempio di vera partnership sul campo, lontana da annunci formali e privi di sostanza.
La trasformazione digitale si affronta così, facendo squadra per affrontare al meglio le sfide del presente e del futuro.