L’edizione 2019 dell’evento Workday Rising Europe si è tenuta a Milano, dimostrando come il capoluogo lombardo sia ritagliandosi uno spazio sempre più importante nel panorama europeo. Durante l’evento, Workday ha organizzato una interessante tavola rotonda con un panel di tutto rispetto: Malachy Smith di Kainos, John Malikowski di Deloitte, Jonathan Trew di Accenture ed Emily McEvilly di Workday.
Tutti i manager sul palco hanno concordato sull’importanza di avere un partner di spessore come Workday nel percorso verso la business transformation.
Per questo, le organizzazioni della regione Emea che scelgono Workday Human Capital Management sono in costante aumento.
Infatti, le risorse umane stanno assumendo un peso specifico sempre maggiore in seno alle imprese. Lo skill shortage è un fattore cruciale e al tempo stesso la tecnologia modifica le forme di lavoro. I contratti di lavoro alternativi sono sempre più diffusi e la velocità di adattamento è fondamentale per sopravvivere.
Basandosi su un’architettura tecnologica incentrata sul Power of One (una fonte per i dati, un modello di sicurezza, un’esperienza utente e una comunità), Workday offre soluzioni votate al pragmatismo.
La grande frammentazione delle sedi di lavoro si somma alla eterogeneità della moderna forza lavoro, senza scordare le sempre diverse modalità lavorative: sfide impegnative che richiedono strumenti all’altezza. In questo Workday Human Capital Management si propone come leader di mercato, e le aziende che se ne avvalgono lasciano pochi spazi.
Workday Hcm di fatto impatta in maniera rilevante il modo in cui le aziende gestiscono la forza lavoro, e l’unificazione dei sistemi costituisce un oggettivo vantaggio in termini pratici e anche competitivi per le organizzazioni.
Sebbene i reparti Hr non siano sempre fra i più pronti ad abbracciare i cambiamenti procedurali e tecnologici, le cose stanno cambiando piuttosto rapidamente. L’approccio con clienti e prospect si rivela quindi molto meno ostico di quanto sarebbe stato anche solo pochi anni fa. Poter contare su una piattaforma più completa e con una base di dati più profonda della concorrenza, continua il management di Workday, è un punto di partenza privilegiato.
Human Capital Management si rivela adatto adatto ad organizzazioni di media dimensione o superiori (indicativamente a partire dai 400-500 dipendenti), ma potrebbe certamente scalare verso il basso in maniera rilevante al salire dell’ammontare della parte finance da gestire.
La scelta di applicare tecnologie di machine learning consente agli Hr specialist di avere informazioni costantemente aggiornate e sempre più precise sui candidati che meglio si adattano alle posizioni aperte, ma anche ai dipendenti che riceveranno informazioni sulle possibilità di carriera senza una loro azione manuale.
La partnership con Aws, di lunga data, permette una scalabilità senza confini e una gestione dei costi particolarmente mirata. Un fattore determinante per le organizzazioni, e in particolare per quelle di dimensioni più grandi e in quanto tali soggette a variazioni rilevanti nella forza lavoro durante determinati periodi.
Durante Workday Rising Europe Pete Schlampp, General Manager, Analytics and Reporting di Workday ha indicato come anche la parte finance richieda la capacità di scalare di numerosi ordini di grandezza. Le transazioni possono infatti raggiungere livelli considerevoli, fino a centinaia di migliaia su base giornaliera (e nessun livello di rallentamento è consentito).
David Clarke, Cto di Workday, ha ricordato che la gestione della latenza è particolarmente importante per la società americana. Lo sviluppo della piattaforma è continuo e finalizzato ad offrire le migliori performance in tempo reale: l’ottimizzazione è essenziale, perché i clienti devono poter godere della miglior esperienza utente possibile.
Questo è il modo in cui Workday si approccia al mercato, ed è senza dubbio una delle ragioni del crescente successo di Workday.
D’altronde, è evidente che realtà globali come Aon, Amazon, Astra Zeneca, Centrica, Lloyds Bank, Nordstrom, Sanofi e Unilever non sceglierebbero mai un partner non in grado di fornire performance best in class.