L’architettura edge computing, con elaborazione decentralizzata e portata ai margini del network, viene già sfruttata o sta suscitando un forte interesse in numerosi settori.
Abbiamo visto alcuni casi d’uso emergenti evidenziati da Red Hat. Un altro punto di vista a nostro avviao interessante, che riportiamo qui di seguito, è quello di Cisco, condiviso dallo specialista del networking sul proprio blog dedicato all’Internet of Things, perché analizza nello specifico i vantaggi dell’edge computing nel campo dell’IoT.
L’edge computing non si esaurisce con l’IoT, ma copre un ambito molto più vasto, di cui però l’Internet of Things è uno degli aspetti al momento forse più dinamici.
Secondo Cisco, l’edge computing offre numerosi vantaggi per l’Internet of Things “nel mondo reale”. Quattro, in particolare: latenza ridotta, maggiore resilienza e disponibilità, costi minori e archiviazione locale dei dati (che facilita la conformità alle normative).
Edge computing e latenza
Molte applicazioni presentano severi requisiti di latenza, ma quando si tratta di applicazioni di safety e security, la latenza può essere una questione di vita o di morte.
Cisco fa l’esempio di un veicolo autonomo che attiva i freni o di segnali stradali che avvertono i conducenti di rischi imminenti. Nel tempo in cui i dati vengono inviati al cloud e analizzati e viene restituita una risposta all’auto o al segnale, delle vite possono trovarsi in pericolo.
Per illustrare plasticamente il problema, Cisco fa un efficace esempio pratico, in cui snocciola anche qualche cifra.
Mettiamo che un dipartimento dei trasporti in Florida stia considerando un servizio cloud per ospitare le app per i suoi segnali stradali, e uno dei fornitori considerati è un cloud in California. Il requisito di latenza è inferiore a 15 ms: la velocità della luce in fibra è di circa 5 μs/km e la distanza dalla costa orientale degli Stati Uniti alla costa occidentale è di circa 5.000 km. Facendo i calcoli, la latenza di andata e ritorno risultante è di 50 ms. È la pura fisica a suggerirlo: se il dipartimento dell’esempio richiede una risposta in tempo reale, deve avvicinare l’eaborazione ai dispositivi.
Resilienza e disponibilità, secondo vantaggio
Un’infrastruttura critica richiede il massimo livello di disponibilità e resilienza per garantire sicurezza e continuità dei servizi. Cisco fa l’esempio di un sistema di rilevamento delle perdite di gas di una raffineria: questo deve essere in grado di funzionare senza accesso a Internet; se il sistema è offline e c’è una perdita, è un problema serio, per cui il computing deve essere sull’edge. In questo caso, l’edge potrebbe trovarsi sul sistema stesso.
Anche le operation del settore retail, sebbene non rappresentino un caso di utilizzo potenzialmente letale, possono beneficiare della disponibilità fornita dall’edge computing. I retailer desiderano infatti che i loro sistemi Point of Sale (PoS) siano disponibili il 100% delle volte per servire i clienti, ma alcuni negozi al dettaglio si trovano in posizioni remote con connessioni WAN inaffidabili. Spostare i sistemi PoS sul loro edge computing consente ai retailer di mantenere un’elevata disponibilità.
Terzo vantaggio: ridurre i costi
La larghezza di banda, sottolinea Cisco, è quasi infinita, ma ha un costo. L’edge computing consente alle organizzazioni di ridurre i costi della larghezza di banda, elaborando i dati prima che questi attraversino la WAN.
Questo vantaggio si applica a qualsiasi caso d’uso, ma in due di essi ciò è molto evidente: la videosorveglianza e la manutenzione preventiva. Cisco fa l’esempio di una singola videocamera HD di una città, che potrebbe generare 1.296 GB al mese. Lo streaming di una tale quantità di dati su LTE diventa facilmente proibitivo in termini di costi. L’aggiunta di edge computing per pre-aggregare i dati riduce significativamente tali costi.
I produttori, evidenzia ancora Cisco, utilizzano l’edge computing per la manutenzione preventiva di macchinari remoti. Ad esempio, dei sensori vengono utilizzati per monitorare temperature e vibrazioni: questi dati sono critici, poiché la minima variazione può indicare un problema. Per garantire che i problemi vengano rilevati il prima possibile, l’applicazione richiede dati ad alta risoluzione (ad esempio, 1.000 al secondo). Anziché inviare tutti questi dati su Internet per essere analizzati, l’edge computing può essere utilizzato per filtrare i dati e solo le medie, le anomalie e le violazioni della soglia verranno inviate al cloud.
Vantaggio numero quattro: conformità
Sempre più Paesi stanno istituendo leggi sulla privacy e sulla conservazione dei dati. Il General Data Protection Regulation (GDPR) dell’Unione europea ne è un ottimo esempio. Qualsiasi organizzazione che dispone di dati appartenenti a un cittadino dell’UE è tenuta a soddisfare i requisiti del GDPR, che include l’obbligo di segnalare leak di dati personali. L’edge computing può aiutare le organizzazioni a conformarsi al GDPR. Ad esempio, invece di archiviare ed eseguire il backhaul dei video di sorveglianza, una smart cty potrebbe valutare i filmati sull’edge ed eseguire il backhaul solo dei metadati.
Oltre a questi quattro vantaggi, secondo Cisco, poi, alcuni utenti preferiscono semplicemente avere il pieno controllo. Implementando il computing sull’edge anziché sul cloud, gli utenti hanno più flessibilità, controllo e indipendenza dall’It.
In definitiva, conclude Cisco, riducendo latenza e costi, migliorando la resilienza e la disponibilità e mantenendo locali i dati, l’edge computing apre un nuovo mondo di casi d’uso per l’IoT.