Zoom prosegue nel suo percorso volto a rendere più sicure la propria piattaforma e le videoconferenze dei propri utenti implementando l’autenticazione a due fattori (2FA, Two-Factor Authentication), funzionalità che offre uno strumento in più agli amministratori e alle organizzazioni per proteggere gli account di professionisti, dipendenti e collaboratori e prevenire violazioni della sicurezza.
L’autenticazione a due fattori identifica gli utenti online richiedendo loro di presentare due o più elementi di prova, o credenziali, che autenticano la loro proprietà dell’account, come ad esempio qualcosa che l’utente conosce (una password o un pin), qualcosa che l’utente possiede (un carta o dispositivo mobile) o un elemento identificativo della persona (impronte digitali, voce).
Il fatto che Zoom abbia aggiunto l’autenticazione a due fattori all’interno della diffusa piattaforma di unified communications fornisce una serie di vantaggi a utenti e aziende.
Innanzitutto, ovviamente, migliora la sicurezza: con la 2FA le organizzazioni possono ridurre il rischio di furto di identità e di violazioni della security, aggiungendo un ulteriore livello di protezione progettato per impedire ai malintenzionati di accedere agli account indovinando le password o ottenendo l’accesso ai dispositivi dei dipendenti.
Ma la sicurezza non è l’unico vantaggio per le aziende e gli amministratori. Si migliora infatti anche la conformità: l’implementazione dell’autenticazione a due fattori aiuta le organizzazioni a soddisfare gli obblighi di compliance per i dati sensibili e le informazioni sui clienti.
Inoltre, questa funzione potrebbe aiutare a ridurre i costi: per le piccole imprese e le scuole, può essere costoso pagare per un servizio SSO (Single sign-on) e la 2FA di Zoom offre un modo gratuito ed efficace per convalidare gli utenti e aumentare la sicurezza.
Inoltre, si ottiene anche una gestione delle credenziali più semplice: la 2FA, sottolinea Zoom, fornisce un ulteriore livello di sicurezza che evita agli utenti una gestione costante delle password.
Con l’autenticazione a due fattori di Zoom, gli utenti hanno la possibilità di utilizzare app di autenticazione che supportano il protocollo TOTP (Time-Based One-Time Password), come Google Authenticator, Microsoft Authenticator e FreeOTP, oppure di far inviare a Zoom un codice tramite SMS o chiamata telefonica, come secondo fattore del processo di autenticazione dell’account.
Zoom offre una gamma di metodi di autenticazione, come SAML, OAuth o l’autenticazione basata su password, che possono essere abilitate o disabilitate individualmente per un account.
Gli amministratori possono abilitare l’autenticazione a due fattori a livello di account nella Dashboard di Zoom.
Nella documentazione di Zoom sono disponibili le istruzioni dettagliate su come attivare e utilizzare l’autenticazione a due fattori.
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