Fujitsu ha introdotto Qumulo, una soluzione storage software-defined per permettere di gestire petabyte di dati sparsi all’interno del cloud e di differenti data center.
La piattaforma per dati organizzati in file realizzata da Qumulo consente di gestire e accedere ai dati organizzati in file aprendo la strada alla creazione di nuovi servizi e nuove applicazioni all’interno dello storage enterprise su larga scala.
La nuova soluzione storage è disponibile in Italia attraverso Finix Technology Solutions. Un’installazione tipica parte da circa 20TB di dati e i prezzi dipendono dalle specifiche e dalla region.
Il governo dei dati non strutturati
Il file system di Qumulo mette a disposizione scala, controllo dei dati e visibilità in tempo reale sia on premise che nel cloud, anche a livello granulare, facilitando la configurazione di sistema e la gestione delle performance.
Appositamente progettato per ambienti ibridi che abbracciano il data center, i cloud privati e i cloud pubblici, Qumulo permette di condividere informazioni supportando molteplici protocolli storage che rendono possibile il consolidamento dei dati.
Questo accorgimento semplifica la gestione dei dati all’interno degli ambienti distribuiti e fornisce la capacità di assorbire la crescita dei dati non strutturati e rispondere alle richieste di dati proviene da crescenti quantità di applicazioni residenti sia nel cloud che al di fuori di esso.
Come ha spiegato Cristian Antonucci, Sales Specialist di Finix Technology Solutions, “La soluzione Qumulo, basata su un file system di tipo cloud-native, grazie al quale è possibile scalare non solo in termini di capacità, ma anche di numerosità degli oggetti, arriva a supportare diverse decine di miliardi di file. La capacità locale e quella in cloud possono essere gestite come un unico file system; in questo modo Qumulo permette il trasferimento di workload da e verso il cloud pubblico. Per un cliente, questo significa poter estendere temporaneamente la potenza di calcolo che ha localmente con quella disponibile sul cloud pubblico e rispondere quindi a eventuali picchi di domanda. Inoltre, il dato è sempre fruibile dalle applicazioni, a prescindere dalla propria posizione; mediante API, infatti, è possibile definire dei microservizi che consentono alle applicazioni l’access ai dati indipendentemente che siano in locale o nel cloud”.
Qumulo fornisce visibilità in tempo reale su dati e utenti. Tecniche di machine learning integrate permettono di gestire oltre il 90% delle richieste di lettura in meno di un millisecondo dalla cache interna: ciò è reso possibile anticipando le richieste degli utenti, precaricando i dati più probabilmente necessari, e infine associando automaticamente i dati al tier appropriato e ottimizzando la gestione dei file e i supporti storage in base ai comportamenti dell’utenza.
Una strategia flash-first fa sì che il 100% dei processi di scrittura e oltre il 98% di quelli di lettura vengano gestiti da drive basati su flash, molto più veloci, mentre i dati che non occorrono immediatamente restano conservati su più economici, ma anche più lenti, hard disk tradizionali.