La nuova release di Google Chrome, l’ultima per questo 2020, introduce soprattutto aggiornamenti che possono aiutare a rendere il lavoro più fluido e produttivo: il browser diventa infatti, assicura la società di Mountain View, più rapido da avviare, più veloce nel caricare le pagine e dotato di una maggiore efficienza nell’utilizzo della batteria.
Google è talmente sicura di questo aumento della performance da descrivere l’update di questo mese come il maggior potenziamento degli ultimi anni di Chrome, in termini di prestazioni, grazie a molti miglioramenti avvenuti “sotto il cofano”.
Tra questi: Google Chrome ora dà priorità alle schede attive rispetto a tutto il resto di quello che è aperto: ciò riduce l’utilizzo della CPU fino a 5 volte e prolunga la durata della batteria fino a 1,25 ore (sulla base dei benchmark interni di Mountain View).
Inoltre, Google Chrome ora si avvia fino al 25% più velocemente, carica le pagine fino al 7% più rapidamente e fa tutto questo utilizzando meno energia e RAM di prima.
Per quanto riguarda il mondo mobile, Chrome su Android ora carica le pagine quasi istantaneamente quando si naviga avanti e indietro, rendendo queste azioni comuni molto più veloci.
Come sono stati implementati questi miglioramenti dal team di sviluppo?
Nell’ottimizzazione delle risorse del computer nell’uso dei tab, il team di sviluppo è riuscita ad apportare miglioramenti significativi impedendo alle schede in background di “svegliare” la CPU troppo spesso e non effettuando più il rendering delle schede che non si vedono.
Il team di sviluppo di Google Chrome ha studiato il modo in cui le schede in background utilizzano le risorse di sistema e ha scoperto che i timer JavaScript rappresentano più del 40% del lavoro nei tab in background. Ridurre il loro impatto sulla CPU e sul consumo energetico è importante per rendere il browser più efficiente.
A partire dalla versione M87 di Chrome, è stato implementato un throttling dei timer wake-ups JavaScript nelle schede in background di una volta al minuto. Questo accorgimento riduce l’utilizzo della CPU e della batteria senza sacrificare le funzionalità di background che interessano agli utenti, come la riproduzione di musica e l’invio di notifiche.
Inoltre, il team di sviluppo con questa release ha portato la funzione Occlusion Tracking, che era stata precedentemente aggiunta su Chrome OS e Mac, anche su Windows: questa permette a Chrome di sapere quali finestre e schede sono effettivamente visibili all’utente. Con queste informazioni, Chrome può ottimizzare le risorse per le schede che l’utente sta usando al momento, rispetto a quelle minimizzate, ottenendo come risultato una maggiore velocità utilizzando al contempo meno memoria.
Questi aggiornamenti saranno gradualmente introdotti nella release M87 e nella prossima, M88.
Ci sono poi anche degli aggiornamenti funzionali, ad esempio con la possibilità di ricercare tab. L’utente potrà ora vedere l’elenco delle schede aperte, indipendentemente dalla finestra in cui si trovano, e poi digitare in modo rapido per trovare quella che serve. Questa funzione è in arrivo prima sui Chromebook, poi su altre piattaforme desktop.
Inoltre, sempre in questa release viene ampliato ciò che è possibile fare nella barra degli indirizzi con le Chrome Actions, un modo più veloce per eseguire azioni di vario tipo digitando pochi tasti direttamente nella barra.
Per gli utenti Mac, una novità importante è che la versione Apple Silicon di Google Chrome per macOS è ora disponibile per il download.